Il Centro Territoriale Permanente per l'Istruzione degli Adulti( CTP/IdA) di Lamezia Terme, agenzia
educativa con sede c/o l'I.C. "Borrello- Fiorentino", al servizio del territorio e della comunità per
contribuire alla creazione dell'innovazione e del benessere sociale
Avviate le attività formative del PON 2013/2014
Una scuola contemporanea non può prescindere dal contesto e dal momento sociale, economico e politico attuale. Il Vecchio Continente sta attraversando una crisi storica senza precedenti. Nuove economie emergenti hanno messo in crisi gli assetti geo-economici e politici tradizionali. L'Europa ha necessità di ripensarsi, di rimettere in discussione i propri modelli di governance e le proprie policy. Per tale ragione il programma “Europa 2020” prova a contribuire alla trasformazione delle comunità e dei territori, creando una grande piattaforma di innovazione sociale e lo fa nel nome della “cultura” e della “conoscenza”.
La cultura è al centro della strategia messa in campo per raggiungere una crescita:
- intelligente, attraverso lo sviluppo delle conoscenze e dell'innovazione;
- sostenibile, basata su un'economia più verde, più efficiente nella gestione delle risorse e più competitiva;
- inclusiva, volta a promuovere l'occupazione, la coesione sociale e territoriale.
Gli stati membri, gli enti locali, le imprese, le agenzie educative e le organizzazioni sociali devono recepire la nuova strategia affinché si possa modellizzare un nuovo scenario di opportunità, di innovazione, di sostenibilità e di solidarietà.
Il Centro Territoriale Permanente per l'Istruzione degli Adulti, da sempre attento ai valori dell'inclusione e della coesione sociale nonché delle azioni di contrasto ai fenomeni di emarginazione ed esclusione di fasce sociali deboli o svantaggiate dai servizi di welfare, nella propria offerta formativa annuale ha strutturato e articolato un Piano formativo che intende favorire la coesione, l'inclusione sociale e l'innovazione grazie all'istruzione e alla formazione continua lungo l'arco della vita.
Il percorso PON Ob. G.1 indirizzato alle donne adulte ROM, avviato nel corrente anno scolastico ha permesso di affiancare alle attività di alfabetizzazione e consolidamento della lingua italiana che hanno rappresentato momenti di apprendimento, ma anche di socializzazione e di interscambio culturale, sia tra le stesse donne rom, che tra esse e i diversi operatori del progetto, anche un’ attività laboratoriale che ha cercato di valorizzare alcune loro competenze e la determinazione di uno spazio esclusivamente dedicato ad esse, al di fuori dell’insieme delle incombenze familiari di ognuna.
Si è cercato di promuovere competenze pratico-manuali, quali la ceramica, il ricamo e la tessitura, utili per l’avvio di una possibile attività lavorativa, l’ingresso in un mondo diverso, quello del lavorare e del guadagnare e l’inizio di una nuova era.
Un esperimento su piccola scala di inclusione sociale, “naturale” e “dal basso”, un percorso concreto di autonomia e integrazione.
Si è dato spazio, quindi, ad un laboratorio creativo/comunicativo con l’impostazione di un dialogo interculturale finalizzato ad attivare le risorse creative personali come strumento di comunicazione ed all’ accrescimento della sicurezza in interazione con gli altri all’interno e al di fuori del gruppo di appartenenza. Un percorso finalizzato ad agevolare ed evidenziare davvero le idee delle donne, sviluppandone l'immaginazione, la spontaneità e le proprie abilità, a 360 gradi, e che ha compreso anche quei passaggi (costruzione di relazioni affettive, sostegno all’istruzione e alla genitorialità) utili a fornire gli strumenti validi per una reale autonomia.
I risultati, fino ad ora raggiunti, accrescono la convinzione che “l’integrazione è possibile”, e che è necessario lavorare con le donne ROM per produrre cambiamenti positivi all’interno delle famiglie, considerato l’importante ruolo che le stesse hanno nel determinare gli equilibri familiari e nella crescita dei loro bambini.
Ci si sta avvalendo, naturalmente, dell’aiuto di una mediatrice culturale la cui presenza è fondamentale per superare presso le famiglie le diffidenze degli adulti nei confronti dell’istituzione scolastica e dei così detti “Gagè “ e agevolare la condivisione di un unico linguaggio fatto di accettazione e osservanza di regole comuni, di valori morali, di etica, pur nel rispetto reciproco e nella valorizzazione della cultura di ognuno.
Non si può negare che in ogni percorso di cambiamento la Scuola ha sicuramente un ruolo preminente, non solo nel formare le generazioni del domani ma nel favorire un rinnovamento ed una crescita continua, un’educazione permanente “life long learning” vale a dire per tutto l’arco della vita, perché la vita diventa inutile solo quando non si vivono più emozioni, quando non si possono più percorrere strade perché non ci appartengono più, quando non ci si avvale del ruolo importante dell’esperienza e della storia, e la storia si costruisce giorno dopo giorno e ad opera di tutti.