Lasciate solo impronte

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

© RIPRODUZIONE RISERVATA

maria_arcieri_d23ae_3802d_63ae8_c7abf_6cf7d_0f295_41338_e9bd8_d1e69_33fc3_028db_fcc1c_f44b8_0f3c1_26a9d_145eb_52b3f_ea9f2_3f28e_20d3b_160f8_842c3_913e7_494d6_8b044_a4860_81582_9efd2_c1731_ad7c8_0f542_c545d_86e97_48a79__4_66ec3.jpg

Ma la candela si spense per la ridotta quantità di ossigeno. Ricordate questa frase per comprendere come tristi vicende siano la matrice di alcuni eventi e della loro soluzione nel corso dei secoli. Il loro motto è «Lasciate solo impronte, prendete solo emozioni». È il principio degli appassionati di Urbex, ragazzi che vanno in luoghi dove ci sono abitazioni abbandonate per scattare fotografie. Senza modificare le strutture, non prendere nulla e non toccare nulla. Entrano in ville ancora arredate, abbandonate da decenni e creano reportage. Ma accade anche di leggere nelle notizie di cronaca negli ultimi giorni che vedono come macabro protagonista i ritrovamenti di persone. Come è successo nella zona di Verona da parte di questi ragazzi che nei loro percorsi hanno scoperto una coppia di coniugi mummificati. Nel caso della coppia di Verona i tre giovani erano appassionati di Urbex. Gli inquirenti hanno datato la loro morte ad almeno tre mesi fa. Il movimento URBEX, che cos’è, come nasce? È un’attività di esplorazione urbana, (urban exploration), una pratica diffusa nel mondo. Nasce da Urban exploration cioè, scoperta di luoghi abbandonati e spesso sconosciuti in cui ci sono regole non scritte che rispettano. Dalla curiosità, alla voglia di scoprire luoghi abbandonati a vivere un’esperienza misteriosa, a volte pericolosa.

Le origini del movimento Urbex risalgono al 1793 e sono attribuite a Philibert Aspairt, esploratore francese che morì nelle catacombe di Parigi. Il suo cadavere fu ritrovato undici anni dopo. E la sua storia è stata nobilitata, fino diventare il fondamento della pratica di esplorazione. Anche perché dal periodo romano al Medioevo a Parigi le cavità del sottosuolo hanno dato origine a circa trecento chilometri di gallerie sotterranee. L’intricato dedalo di cunicoli e gallerie fu scoperto nel XVIII secolo e proprio negli anni del Terrore si svolse la storia della sua sparizione nelle viscere di Parigi. Il francese era il portiere di un ex convento che si trovava a pochi isolati dai sotterranei certosini. Accadde che in quei giorni vi erano dei trambusti causati dal periodo del Terrore e si racconta di un misterioso tesoro che consisteva in ingenti quantità di liquore Chartreuse. Fu così che il neofita decise di cercarlo. E il 3 novembre 1793 scese una scala che si trovava nel cortile dell’ex convento con un candelabro. Si calò nei sotterranei parigini. E nell’oscurità dei meandri, Aspairt si avviò in Rue Saint Jacques per cercare il presunto tesoro. Ma trovò tre itinerari che erano collegati all’antico convento certosino e provò a tornare indietro. Ma la candela si spense per la ridotta quantità di ossigeno. E in preda al panico, rimase intrappolato al buio. Morì per inedia perché sprovvisto di cibo e di acqua, dopo aver vissuto una profonda agonia per cercare una via di uscita nel dedalo del cunicolo. E siccome erano giorni tormentati dalle vicende del Terrore nessuno lo cercò. Undici anni dopo il 30 aprile 1804, durante una perlustrazione dei Membri dell’Ispettorato delle miniere, fu ritrovato il suo scheletro che venne identificato dalla moglie grazie al candelabro e al mazzo di chiavi personali. Nel luogo del ritrovamento delle spoglie mortali di Philibert Aspairt venne seppellito e fu eretta una stele che ricorda la sua impresa come monito per chi vuole avventurarsi nel labirintico sottosuolo parigino. È considerato l’“eroe” della mitologia catafila (amanti delle catacombe).

© RIPRODUZIONE RISERVATA