Un noioso week end in Calabria: “Qui non c’è proprio niente!”
Venerdì sera: strafatto. Per il lavoro, ma anche per il “cretinocene” che avanza come nuova era dell’evoluzione umana. Tardo pomeriggio in studio: cincischio sul pc in preda ad una svogliatezza suprema. Ho idea di uscire per una camminata
L’incanto di un’alba bugiarda
Il buio sorge sempre al mattino. Come un’alba bugiarda. Almeno per chi è ormai adulto, responsabile della propria vita e, spesso, di quelle di altri. Dopo la pausa dedicata ad un sonno che incespica nella veglia, del riposo che agita, dell’inconscio
Mucone, Macchialonga, Fossiata: I pascoli del cielo
Buon Dio, fa’ che il tempo scorra più lentamente. Come per quell’uomo a dorso d’asino che, all’imbrunire, torna a casa dai campi. Sì, ricordo quel che pensava Sant’Agostino del tempo: “se mi chiedi cos’è il tempo lo so, se mi dici di spiegarlo non
Eros e Psyche
Una valle, sul cui fondo scorre il fiume. Ha la magia del solco fra i seni di una donna. Gli umori che stillano dall’erba. Il vapore che il sole risucchia. I mille rivi lucenti che scivolano lentamente verso il fondo. È laggiù il segreto della
Sovrumani silenzi, profondissima quiete
Il cielo di cobalto sopra i pini: oggi, il pittore della Sila vi ha sparso del latte appena munto. Il latte che sprizza dalle mammelle delle placide mucche al pascolo. La foresta di Caporosa ospita alberi immensi, candelabri poggiati su
Dispersi, fra la terra e il cielo
Una di notte. Classico dei miei dopo-cammini. Ho dormito appena quattro ore. Ma ora sono sveglio, con gli occhi sbarrati dall’impellenza di scrivere. Ho ancora nelle orecchie il sax tenore di John Coltrane in “Kind of blue” di Miles Davis
Dove la bellezza è preghiera
E' presto quando iniziamo a calcare il vecchio sentiero. Un cielo latteo sparge luce diafana sul mondo verde. I faggi incorniciano la via. Scendiamo silenziosi nel mondo appartato della valle. Malinconia (e algodistrofia) mi portano in Sila, per
Diversamente vedente, quattro: i piedi e il cielo
Non avevo mai pensato a quanto siano importanti - e fragili - i piedi dell'uomo. Quelli sui quali troneggia e deambula il più presuntuoso essere vivente della Terra. I miei, durante gli innumerevoli cammini per valli e monti, li ho maltrattati
La terra si è fatta acqua
L'acqua ha preso il posto della terra, dentro il mio cuore. Costretto a non caricare il piede, ho rimosso le montagne e i boschi e le rupi e il vento. Mi immergo in piscina. Qui mi conoscono. Gentili e affettuosi con tutti. Sorpresi di vedermi in
A Natale, penso (e prego) come una montagna
Mattina di Natale. La mia preghiera comincia in montagna. Nella luce pura e fulgida dell'alba. Quando il mondo riemerge dal sonno notturno. Quando il sole compie il suo miracolo quotidiano. Quando l’aria stessa è una ierofania. Gli uomini normali