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Sul Pollino è caduta già la prima neve ma ancora si discute sul divieto temporaneo di arrampicata sportiva e alpinismo disposto nelle scorse settimane nel territorio del Parco Nazionale del Pollino, "al fine di salvaguardare specie rupicole, vegetali ed animali, di particolare interesse potenzialmente minacciate da tali attività sportive". Le associazioni ambientaliste, impegnate nel monitoraggio e nella tutela dell'avifauna selvatica, sottolineano che il Parco Nazionale del Pollino ospita diverse specie di uccelli legate indissolubilmente, soprattutto per la riproduzione, alle pareti rocciose: l'Avvoltoio grifone, recentemente reintrodotto nella stessa area protetta, l'Aquila reale, il Falco pellegrino, il Lanario, il Gufo reale e il sempre piu' raro Capovaccaio, che ogni anno fa la sua comparsa nel parco nazionale senza piu' riuscire a riprodursi, anche a causa del disturbo diretto ai siti potenzialmente idonei alla nidificazione. L'Aquila reale,il Grifone, il Lanario e il Gufo reale sono ormai molto rari nell'Italia meridionale e in particolare in Calabria.
"Durante l'incubazione l'abbandono del nido, anche per brevi periodi - continua il comunicato - puo' portare alla morte dell'embrione mentre durante le fasi dell'allevamento la presenza umana puo' spaventare gli adulti facendo cosi' mancare l'apporto di prede al nido, con conseguente morte dei piccoli. Il disturbo puo' altresi' spaventare i giovani nidiacei inducendoli a tentare troppo precocemente l'involo dal nido provocandone anche in questo caso la morte. E' evidente che la principale ragion d'essere di un parco nazionale sia quella di conservare e incentivare il patrimonio di biodiversità presente nel suo territorio ponendo particolare attenzione alle specie protette che vi abitano". A parere delle associazioni "le scalate e le arrampicate rappresentano una delle prime cause di fallimento della riproduzione di specie rupicole e necessitano di adeguata regolamentazione.