Monte Pinticudi: Nausicàa e il riparo dal vento
Sediamo al tavolo della cucina, a Camuti di Ciminà. Di ritorno dal cammino domenicale. Quaggiù, offrire riparo agli erranti è consuetudine antica. Lo comprese bene Pavese quando, dal confino a Brancaleone, nel 1935, scrisse alla sorella: “La gente
Croce di Dio Sia Lodato: l'Aspromonte è un destino
Gelida domenica della prima metà di gennaio. Aspromonte d’Oriente, dall’alto di M. Perre. Quinte dopo quinte, creste dopo creste, gole dopo gole. Sino allo Ionio lontano. E fiumare, grigi draghi sinuosi. E foreste sconfinate, intricate, dedaliche. E
Un noioso week end in Calabria: “Qui non c’è proprio niente!”
Venerdì sera: strafatto. Per il lavoro, ma anche per il “cretinocene” che avanza come nuova era dell’evoluzione umana. Tardo pomeriggio in studio: cincischio sul pc in preda ad una svogliatezza suprema. Ho idea di uscire per una camminata
L'anello di acque lucenti. “I giganti di Lorica”
“I luoghi sono simboli. Simboli, per me […], di libertà dalle catene delle sovrappopolate comunità umane […], o più semplicemente, di libertà dalla prigionia della vita adulta e di evasione nel dimenticato mondo dell’infanzia […]. Sono convinto che
L'anello della Valle del Fego: felici come i fiori ed il cuculo innamorato
Sole e caldo sono apparsi all’improvviso, poco prima del nostro cammino. Ma nessuno, fra i pellegrini, ha detto: “troppo sole!”, “che caldo!”, “quanto manca alla macchina?”, “quando arriviamo?”. Strano, perché io stesso ho faticato e sofferto tanto
Timpa del Diavolo, Pietra Stritta: sperso nel vuoto vivo del mio universo
Ci sono voluti più di trent’anni, per rispondere ad un richiamo. Una lenta, inesorabile opera di seduzione. Ogni volta che le ero di fronte, dal lato opposto della valle, ella mi osservava. Ed io ricambiavo, teneramente. Come un innamorato. La sua
La Sila di Virgilio e il game di Baricco
Cinque del mattino. Buio, silenzio, pace. E freddo. Inizio la lunga colazione che accompagna l’entrata nello stato di veglia: due boccali d’acqua. Avvolto in una coperta. E con in testa la calottina di lana grigia che portavo ieri durante il
Protetto dalla grande dea
Sono solo. Spesso si è soli. Nonostante gli affetti, ci sono partite che solo tu puoi giocare con te stesso. E solitamente sono le partite più dure. Dunque, solo. Sarà un cammino solitario. Un'erranza come quelle che piacciono a me. Senza
Don Chisciotte e i cavalieri erranti in Sila
Santo Stefano, giorno di liberazione dalla bulimia di acquisti e gozzovigli e ansie che impera ormai sul Natale. L’occasione per rimettermi in armonia col cosmo. Attraverso il cammino. Nel gelo del mattino una coltre diamantina ricopre
Bellezza che salva
Lago Ampollino. S'insinua, con uno stretto ramo alle radici del Montenero. Poche case contadine biancheggiano tra i campi, le praterie e fitti boschi di pini e faggi. Su un poggio una chiesetta rurale innalza il suo campanile. Sono lì, nell'ora