Serra delle Ciavole. La leggenda degli alberi viandanti
Li osservo, stupito, nel sole di mezzo mattino. Giganti. Sulla ripida, pietrosa pendice. In cammino. Non mi erano mai apparsi così. Tutte le altre volte erano solo alberi. Meravigliosi, enormi, immoti, ma pur sempre alberi. Oggi no. Oggi sono
Monte Faggio: nella regione dei prodigi naturali
Pomeriggio di ottobre. Devo riallenare il mio fisico. E anche la psiche. Da casa, i monti appaiono immersi in una grigia caligine. Salgo ugualmente. Passo a prendere Saverio. Lasciate le ultime case della città, la strada s’inerpica fra campagne
Mucone, Macchialonga, Fossiata: I pascoli del cielo
Buon Dio, fa’ che il tempo scorra più lentamente. Come per quell’uomo a dorso d’asino che, all’imbrunire, torna a casa dai campi. Sì, ricordo quel che pensava Sant’Agostino del tempo: “se mi chiedi cos’è il tempo lo so, se mi dici di spiegarlo non
Titani di Acatti: dove il pino sparse il seme e la quercia mi mise al mondo
I grandi alberi di Acatti sono i miei veri genitori. Mi misero al mondo in una tiepida primavera d’Aspromonte. Si ruppero le acque. E la quercia, mia madre, lasciò fluire la linfa dallo squarcio nel tronco. Mi espulse delicatamente sull’humus
Di quando Maurits Cornelis Escher fuggì dal museo e venne a cercare le salamandre nella foresta stillante di pioggia
Dinanzi al fuoco, nel buio. Le fiamme sfidano la gravità. È il cielo ad attrarle: il sole, di giorno; le stelle, di notte. Quei ciocchi nel focolare vengono da alberi. Anche gli alberi se la ridono della gravità. Oggi ho visto alberi e fiamme tutto
Dafne nella brughiera
Disse il vecchio eremita all’uomo che gli chiedeva quale fosse il segreto dell’arcana alchimia delle fiabe: “scrivi ciò che sai, racconta quel che conosci”. L’uomo sapeva solo di emozioni e di commozione. E di questo provò a scrivere e a raccontare
Della linfa e del sangue
Stradina di campagna, a mezza costa sulle boscose pendici meridionali di Monte Castelluzzo. Compaiono a tratti vecchie case con dinanzi orti terrazzati. In basso, fra le linee scoscese dei contrafforti, verdeggiano l’Istmo di Marcellinara e
Ebbro di resine, in Aspromonte
Profumo di resina. Intenso. Come un balsamo. L’antica pece dei romani trasuda dai pini. S’addensa in piccole gocce, che scivolano come collane d’ambra. Riconoscerei questo luogo anche solo per l’aroma! Aroma d’Aspromonte. E’ lui che desidero oggi
Festa del ritorno in Aspromonte
E' fatto di acque, rocce e alberi, l'alto Aspromonte. Acque che urlano. Rocce che si frantumano. Alberi che s'inseguono a perdita d'occhio. Partiamo presto, da Serro Cerasia. Il primo cammino serio dopo l'infortunio. Il mio medico esige
Epifanie d'Aspromonte
Le acque si son rotte. A tre ninfe d'Aspromonte. Ad una ho fatto visita domenica scorsa. Senza preavviso. Attratto a lei da una forza irresistibile. Le altre sono in programma oggi. Si chiamano Forgierelle e Palmarello. Ma io preferisco chiamarle