© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Durissima presa di posizione del Santo Padre contro i “clienti” delle prostitute nel nuovo libro di don Aldo Buonaiuto “Donne crocifisse” in libreria per Rubbettino. Nel libro la condanna netta di ogni ipotesi di "legalizzazione" della prostituzione. «(…) serve una presa di coscienza a livello individuale e collettivo, anche come Chiesa, per aiutare veramente queste nostre sfortunate sorelle e per impedire che l’iniquità del mondo ricada sulle più fragili e indifese creature. Qualsiasi forma di prostituzione è una riduzione in schiavitù, un atto criminale, un vizio schifoso che confonde il fare l’amore con lo sfogare i propri istinti torturando una donna inerme. È una ferita alla coscienza collettiva, una deviazione all’immaginario corrente. È patologica la mentalità per cui una donna vada sfruttata come se fosse una merce da usare e poi gettare. È una malattia dell’umanità, un modo sbagliato di pensare della società. Liberare queste povere schiave è un gesto di misericordia e un dovere per tutti gli uomini di buona volontà. Il loro grido di dolore non può lasciare indifferenti né i singoli individui né le istituzioni.»
Non lascia spazio all’interpretazione la durissima presa di Posizione di Papa Francesco sul racket della prostituzione contenuta nella prefazione firmata dallo stesso Pontefice al nuovo libro di don Aldo Buonaiuto «Donne crocifisse. La vergogna della tratta raccontata dalla strada» che l’Editore Rubbettino lancia oggi in libreria. Il Pontefice, elogiando nel suo scritto il lavoro di don Aldo, inscritto nel solco fecondo di don Oreste Benzi, si sofferma su quelle che sono le cause di quella che egli stesso definisce «malattia dell’umanità» e che sono da ricercare, per Francesco, in una mentalità patologica che vede le donne unicamente come merce di scambio, oggetto di compravendita.
La posizione è fortemente sostenuta dall’autore del libro, don Buonaiuto, sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII, che a sua volta compie una disamina approfondita di questa enorme piaga che si lega in maniera inestricabile all’altro grande dramma dei nostri giorni: l’immigrazione. Il libro racconta le storie di molte, troppe, «donne crocifisse» che, in tanti anni di attività, la Comunità Papa Giovanni ha raccolto dalla strada, ridonando loro la libertà e la dignità. Sono storie terribili, che testimoniano una crudeltà impensabile da parte di uomini che si accaniscono con ferocia su altri esseri umani, storie che hanno commosso lo stesso Papa Francesco e il Presidente Mattarella. Ma il libro di don Aldo non è fatto solo di testimonianze, ma anche di analisi e denunce. È un’indagine intorno alle molteplici vie del sesso a pagamento, dall’online al marciapiede, vie che quasi mai incrociano chi fa l’amore per scelta o per noia, come la Bocca di Rosa cantata da De André, ma sono quasi sempre gremite dai frutti dello sfruttamento e dell’oppressione. Buonaiuto non teme di affrontare la questione anche dal punto di vista politico, bocciando la “riprovevole” proposta di quei parlamentari e consiglieri che propongono di aprire un albo delle prostitute rendendo la prostituzione un “lavoro” come tutti gli altri.
«È semplicemente disdicevole, oltreché affatto risolutivo – afferma l’Autore – ipotizzare che un Paese come l’Italia pensi di risolvere il problema del mercato delle schiave del sesso trasferendole in ambienti legalizzati e trasformando lo Stato nel grande “protettore” ovvero nel pappone ufficiale di queste figlie. Sì, perché di questo si tratta e desidero ribadirlo perché si sveglino le coscienze: donne che hanno la stessa età delle nostre figlie e nipoti e che in tal modo sarebbero libere di scegliere il lavoro di prostituta. Ma quale genitore vorrebbe mai vedere una figlia o un figlio prostituirsi, vendersi per tante volte al giorno, rilasciando un regolare scontrino per la prestazione sessuale fornita? Il governo che sostiene chi fa diventare le donne prostitute rivela la decadenza profonda del diritto e della giustizia prestando il fianco a una nuova forma di barbarie senza precedenti»
Don Aldo Buonaiuto, antropologo ed esorcista, segue le orme di don Oreste Benzi all’interno della Comunità Papa Giovanni XXIII. È stato nominato da Papa Francesco Missionario della Misericordia. Noto per la testimonianza in TV e giornali a favore degli ultimi e sui drammi dell’emarginazione, ha fondato e dirige il quotidiano digitale «In Terris», con il quale ha vinto premi per il giornalismo di impegno sociale. È in prima linea contro lo sfruttamento della prostituzione e contro la dipendenza psicologica da sette e centri di oppressione. Come presidente dell’associazione “Pace In Terra” promuove iniziative internazionali come la Giornata del Migrante Ignoto e la moratoria contro la legalizzazione di qualsiasi forma di schiavitù. Per i corridoi umanitari e le mediazioni nelle emergenze migratorie, collabora con istituzioni nazionali e comunitarie.