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La tormentata vicenda del Piano regolatore, alias Psc, sta per giungere al termine, a Lamezia, che aspetta un Piano regolatore della città da vent'anni. Lungo periodo in cui si è costruito abusivamente dovunque e comunque, devastando e deturpando. Ovviamente, l’abuso ha favorito il lavoro in nero. Nessuno ha fiatato, visto che, come si sa, l’edilizia, comunque la si voglia chiamare, trascina un indotto di notevoli proporzioni. Ognuno, se vuole, piazzandosi in alto, può osservare il caotico agglomerato urbano di Lamezia e sfido chiunque a definirla una città, anziché un ammasso di case messe insieme alla meno peggio. L’alibi era la necessità di abitazioni, anche se non comprendo cosa ci azzeccano i tanti padiglioni abusivi con la necessità di abitare. Ebbene, oggi, dopo più di cinque anni che è cominciata, la chiamiamo l’avventura del Psc, senza che mai nessuno abbia avuto niente a che dire, pur essendo tutti stati invitati dall’attuale sindaco a esaminare il detto Piano strutturale, oggi, ci sono voluti migliaia di aggiustamenti per arrivare al dunque. Nel frattempo, la situazione finanziaria del Comune è entrata in una fase devastante per debiti accumulati di miliardi e miliardi, tanto che si è vicini al dissesto, la cui ombra potrebbe mettere in crisi lo stesso Piano strutturale. La Corte dei conti ha fatto i suoi dovuti rilievi di critica e attende giustificazioni al riguardo. In parte, la Corte potrebbe accontentarsi del fatto che il bilancio preventivo sia approvato e tenere conto della massa enorme di balzelli piovuti sul cittadino di Lamezia senza riguardo alle classi sociali, appunto per sanare il debito, magari nel giro di un triennio, come si è sempre fatto nel regolare malcostume amministrativo e contabile che vige in Italia, solo paese europeo dove è di regola la non-regola. D’altra parte, io non desidero il male di Speranza, perché sicuramente nel caso di dissesto, bene che vada, la sua carriera politica sarebbe praticante conclusa e d’altra parte comprendo la volontà dell’onorevole Galati di venire incontro alle esigenze del sindaco,o, se vogliamo essere buoni, all’interesse della città di Lamezia, facendo uscire dall’aula i suoi tre consiglieri di Forza Italia per poter far passare gli aumenti delle tasse deliberate dal Consiglio. Per dovere di cronaca, riferisco che i tre consiglierei, asseriscono di essere usciti dall’aula per motivi diversi da quelli accennati. Ma a me interessa il Piano strutturale che a mio avviso ha incontrato tante opposizioni perché evita, con la sua realizzazione, di continuare ad abusare del territorio e di lavorare in nero. Se non fossimo degli ipocriti perfetti, allora potremmo dire chiaro e tondo, perché essenzialmente non si vuole il Psc, senza nascondersi dietro la minacciata sicurezza pubblica, avendo scoperto dopo i terremoti del Settecento e di prima e di dopo, che il territorio di Lamezia è a rischio sismico, specie lungo una determinata faglia. A parte il fatto che si può rimediare, io trovo che altri venti anni di abuso, senza un Psc sono più devastanti di un terremoto.