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di GIANFRANCO MANFREDI
Come valorizzare una terra del vino? Come far riverberare su un territorio l’immagine positiva di produzioni vinicole d’eccellenza? Come veicolare, insomma, al traino del vino un look accattivante anche dal punto di vista turistico?
Non c’è bisogno di spingersi fino alla californiana Napa Valley o in Borgogna oppure in Alsazia per scoprire le formule capaci di rispondere a questi interrogativi. Di recente ne ho potuto constatare un caso davvero esemplare in quel di Menfi, in provincia di Agrigento, partecipando all’evento Inycon (l’antichissimo nome di Menfi, quando era abitato dai sicani). Sono stati – dal 24 al 26 giugno – tre giorni piacevoli e interessanti di incontri, degustazioni e spettacoli all’insegna del vino di qualità. Sotto i riflettori, però, non solo il nettare di Bacco, vero protagonista del territorio, ma anche le bellezze naturali, la cultura, le tradizioni, la gastronomia del distretto delle Terre Sicane.
Giunta alla 16\esima edizione, promossa dal Comune di Menfi in collaborazione con la cantina Settesoli, la manifestazione è stata, in sostanza, un week-end alla scoperta di Menfi e dintorni, vissuto tra degustazioni di vino sotto le stelle, mostre, momenti di approfondimento, wine tasting e tour per conoscere vigneti, cantine e le altre perle del territorio. Obiettivo dell’evento è stato quello di valorizzare il territorio della cittadina dal punto di vista vitivinicolo, turistico e imprenditoriale, promuovendo la Strada del Vino Terre Sicane e le cantine del comprensorio che vanta quattro Doc, 7 mila ettari di terreno vitato e il 40 per cento dell’export di tutta la produzione vinicola dell’isola.
Quattordici le aziende vitivinicole partecipanti (tra le quali il colosso Settesoli) che hanno fatto degustare le loro migliori produzioni durante i wine tasting condotti da Fede&Tinto, di Rai Radio2, e Marco Sabellico, del ''Gambero rosso'', con il contributo della giornalista tedesca Veronika Crecelius. Michele Botta, sindaco di Menfi, è gongolante: “Negli ultimi anni – spiega, snocciolando cifre e dati – il settore del turismo nella nostra città è cresciuto notevolmente, fino a registrare una decuplicazione delle presenze”. Botta non esita ad attribuire alle edizioni di Inycon il merito del successo. “Stiamo lavorando per fare crescere la manifestazione – aggiunge – per una sua ulteriore valorizzazione e qualificazione nel panorama nazionale oltre che per attirare sempre maggiori flussi turistici. Il nostro territorio è accogliente, vanta un litorale incontaminato e un mare premiato ogni anno per la pulizia delle acque e i servizi in spiaggia”.
Negli ultimi due anni, Inycon ha decisamente una marcia in più. Dallo scorso anno l’evento si avvale, infatti, della collaborazione dell’agenzia Feedback di Palermo, volta al rilancio della rassegna attraverso lo sviluppo di un nuovo format per una maggiore internazionalizzazione della manifestazione. (Chi ancora non sa cosa sia Feedback, farà bene a documentarsi su questa agenzia, che s’avvale di un team giovane e dinamico, una fucina di idee creative ed efficaci che, diretta da Marcello Orlando Canzio, tanto per citare due esempi, ha già fatto la fortuna di San Vito Lo Capo col “Cous Cous Fest” e, in Sardegna, ha riposizionato per due edizioni il “Girotonno” di Carloforte). Vorrei, perciò, proporvi un brindisi felice a Inycon, alla Feedback ed alla valorizzazione dei territori del Sud. Non posso, allora , che scegliere tra i bianchi (con queste temperature…) più legati alla nostra realtà locale. Verso, allora, nel calice, da una bottiglia di Lamezia Bianco DOC 2010 delle Cantine Statti, una delle più classiche espressione del territorio e della tradizione locale. Risultato, paritario, di uve greco bianco e malvasia, ha un bel colore
paglierino brillante con riflessi verdognoli. Al naso prevalgono i sentori floreali, un bouquet di fiori bianchi di campo; in bocca è sapido e fresco. Felice Cardamone, il sommelier che è il punto di riferimento dell’AIS lametina, raccomanda di servirlo a 8-9 gradi di temperatura. Sposa bene coi formaggi freschi, ma in questa stagione torrida preferitelo con una leggera cucina di pesce. (In enoteca a 5-6 euro)
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