Io non potevo immaginare di vedere un bosco incendiarsi senza prender fuoco. Sino a che non ho visto con i miei occhi l’incendio che non brucia. Nel Bosco di Caporosa, i pini giganti si apprestano ad accogliere la prima neve (verrà, nonostante tutto). Ascoltano il profumo del vento. Aprono i cuori di resine ad un desiderio letargico. Che, spesso, è anche il mio. Su Pietra di Pino, a Colli Perilli, l’azzurro del cielo è una lampada che inonda i cremisi, gli arancio, i gialli, i verdi del bosco. Il Lago Arvo è un lapislazzulo incastonato in una corona di rubini. Ma è tra i faggi, nell’ombra profonda del bosco, tra le grigie colonne di questa cattedrale senza muri, che il sole incendia le ultime fronde canute. Fiamme siderali. Bagliori ardenti. Siamo lì, erranti e muti. Soli, di fronte al sacro mistero della bellezza.