Come in un bosco di Tolkien

Scritto da  Pubblicato in Francesco Bevilacqua

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C'è la transumanza di Francesco, oggi, in Sila. Voglio incontrare lui e i suoi amici. Che, impavidi, hanno risalito le colline ioniche per superare l'orlo orientale dell’altopiano. Mandrie scampanellanti, muggiti, greti di torrenti, tratturi, colline, montagne. E poi, dopo 36 km di cammino, hanno trascorso la notte nel bosco di Cerviolo, tra grandi pini larici. Attorno a un fuoco di bivacco. Oggi attraversano Macchialonga da nord a sud. Per questo vado loro incontro da sud. Nel fiabesco Bosco di Zarella. Una cattedrale arborea. Con i tronchi ancora segnati dalle scanalature per raccogliere la resina dei pini, la famosa pece bruzia. Sembra di stare in uno dei boschi incantati di Tolkien. Il Naith di Lorien, dove vive la regina degli elfi Galadriel col suo sire Celeborn. Il cielo alterna un grigio tenue ed uniforme a sprazzi di sereno. Il sole lancia i suoi dardi dorati con parsimonia. Salita tra i pini e i faggi. Campanacci. Eccoli. Sono loro. Francesco, Simona, i tre giovani mandriani, i trekker, le vacche podoliche. Abbracci, commozione, pacche sulle spalle. Stanchezza ma anche soddisfazione sui loro volti. L'incontro dura poco: bisogna star dietro agli animali. Noi proseguiamo sino al favoloso belvedere di Serra Ripollata. Sotto, nei pascoli di Macchialonga arrivano altre mandrie. Tutta la Sila è in movimento. L'erba fresca delle alture attende come ogni anno, da secoli, gli animali affamati. Godiamo di questo spettacolo senza tempo. Mentre le alture vicine e lontane nereggiano di boschi immensi, immoti, silenziosi. Un travaso tra le nostre anime e l'anima del luoghi.

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