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Il corteo del Gay Pride regionale che si svolgerà a Reggio il 19 luglio e’ il segno di una Calabria finalmente normale. Un'organizzazione imponente, che vede ormai da mesi impegnati il comitato reggino dell'Arcigay, quello catanzarese e quello cosentino: tutti uniti da un comune denominatore, la “Calabresità”. Perché già a guardare la campagna pubblicitaria di questo Gay Pride, intitolata “Io ci sono”, in cui ognuno si rende attraverso una foto testimonial dell'evento, e che ha ricevuto ottimi consensi sulla rete e su facebook in particolare, l'anima calabrese è importante e in primo piano quasi quanto la questione LGBT (Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender). L'associazionismo è coivolto perché oltre alle iniziative utili per la raccolta fondi (non solo a Reggio: una serata di raccolta fondi è stata fatta nel catanzarese e una c'è già stata a Cosenza il 3 luglio), gli eventi del Pride hanno creato la giusta atmosfera preparatoria alla parata
Il Calabria Pride 2014 fa parte dell'Onda Pride, tanti Pride cittadini che per quasi due mesi attraversano l''Italia, il cui inizio è stato a Roma il 7 giugno e la conclusione sarà proprio a Reggio Calabria il 19 luglio, e quindi fa parte di una piattaforma che ha un unico documento nazionale di rivendicazione che unisce tutte le tappe ma allo stesso tempo l'Onda Pride ha il compito di declinarsi in ogni territorio diversamente. E il messaggio di questo Pride vuole essere incentrato sull'animo calabrese, che unisce tutti gli ospiti: non per una sorta di campanilismo, ma per affrontare l'importante ricerca, su questo tema, di valori condivisi.
"Abbiamo notato – ha scritto Andrea Misiano su Zoomsud - che basta spiare un po' facebook o Twitter, fermarsi a fare quattro chiacchiere per strada, per vedere che spesso chi è contrario allo svolgimento del Gay Pride a Reggio lo è per paura: vive il momento come una sorta di invasione da parte di una cultura straniera, supportato da qualche mezzo di informazione non proprio corretto che continua ad associare la manifestazione a immagini scelte tra mille con pazienza certosina, e che rappresentano sempre look eccentrici e trasgressivi, trasformando una singola sfumatura del Pride nella totalità". “E' perché non sono mai stati ad un Pride, proprio perché non hanno una loro idea fatta sul campo - ci spiega Lucio - ma indotta da altri: quella che alcuni vivono come un'imposizione per noi è invece un'offerta, un regalo che vogliamo fare alla Calabria. Fatevi una vostra idea, conosceteci di persona prima di farvi un giudizio; ritorna sempre preponderante il tema scelto per questo Pride: la cultura e la formazione, che possono lentamente colmare questa distanza”.