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Proseguono le indagini sulle assunzioni di Calabria etica e l’augurio è che a questo punto la magistratura faccia definitiva pulizia, dopo che la politica finalmente, e per una volta, è arrivata prima dei giudici. La Procura di Catanzaro ha già acquisito infatti tutti i contratti sottoscritti a novembre dall'ente in house della Regione. Il Nucleo investigativo sanità e ambiente, coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, sta esaminando le modalità attraverso cui i vertici di Calabria etica hanno prima selezionato e poi messo sotto contratto centinaia e centinaia di precari calabresi. Non ci sono al momento persone iscritte nel registro degli indagati e, di conseguenza, non sono state formulate ipotesi di reato. La Procura per adesso sta procedendo con l'acquisizione di tutti gli "atti relativi" ritenuti utili, al fine di verificare la legittimità dell'operato della Fondazione gestita, fino a due settimane fa, da Pasqualino Ruberto. Il Nisa sta anche vagliando eventuali rapporti di parentela tra i neo "assunti", i dirigenti di Calabria etica e i politici con un ruolo di primo piano nelle istituzioni calabresi.
Calabria etica è stata commissariata dalla giunta regionale ancor prima che la Procura avviasse l’indagine, che prende le mosse da un’ inchiesta del ‘Corriere della Calabria’ che ha rivelato come, nelle settimane precedenti il voto del 23 novembre, circa 250 precari abbiano ottenuto un contratto a tempo determinato, per una spesa complessiva che, per il solo mese di novembre, ha raggiunto i 4 milioni di euro.
Una campagna di assunzioni proseguita anche a dicembre e gennaio, con altri 54 lavoratori messi a libro paga. Circostanze anomale anche per via della provenienza geografica di gran parte dei neo collaboratori, residenti per lo più a Lamezia o nei territori che ricadono all'interno della circoscrizione elettorale Centro (Catanzaro-Vibo-Crotone). Tutte zone operative sia di Pasqualino Ruberto, che ha peraltro confermato la sua volonta’ di candidarsi a sindaco di Lamezia alle elezioni della prossima primavera, sia di Nazzareno Salerno, all'epoca dei fatti assessore al Lavoro (da cui dipende Calabria etica), oggi consigliere regionale di Forza Italia. Tra i collaboratori figurava anche la fidanzata di Ruberto, Bianca Maria Vitalone, che in seguito allo scoppio dello scandalo ha deciso di rassegnare le dimissioni da capo progetto.