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Dal CTS (Comitato tecnico scientifico) arriva l’ok per la riapertura delle discoteche. Ed è pure giusto! Non ragioniamo da anziani solo perché non le frequentiamo più. Bisogna capire che servono per i momenti di relax ai giovani e non giovanissimi. Lo stesso discorso vale per gli stadi e le palestre. Ma ballare è salutare! Naturalmente seguendo le direttive che richiedono il green pass, la capienza del 35% al chiuso e del 50% all’aperto. I bicchieri dovranno essere monouso e ci dovranno essere gli impianti di aerazione e uso delle mascherine tranne quando si balla. Inoltre, potranno riprendere il lavoro i dipendenti e i proprietari (che non si sono mai lamentati) che pagheranno stipendi a padri e madri di famiglia. In un momento di necessità di occupazione è giusto che anche le attività che potrebbero sembrare non essenziali ritornino alla normalità. Chi non è stato un assiduo frequentatore delle discoteche avrà difficoltà a concepire l’idea che anche la discoteca ha una sua funzione sociale e economica.
Oltre che un momento di evasione dalla routine settimanale. Non si possono eliminare i luoghi dove ci si diverte solo perché siamo diventati "grandi" e i giovani non devono avere gli stessi diritti che hanno avuto i grigiotti in testa. Come era importante per noi l’iter organizzativo del venerdì/sabato sera, così dovrà essere per loro. È meglio andare a ballare che sostare ore e ore davanti un PC. Poi c'è la fetta dei "tristi" che ha sempre lottato per la chiusura dei locali da ballo solo perché non appartiene al suo genere di interesse e lo reputa inutile. Perché se esistono da 50 anni (Studio 54) un motivo ci sarà e vissuta come momento di relax socializzazione e ascolto della buona musica, serve a rendere la vita più positiva. Soprattutto in questa fase storica.