© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Come mai non ci sono state tante manifestazioni no green pass? Perché obbediamo al Governo? Perché non si può perdere il lavoro. Per la salute. Perché impieghiamo meglio il tempo anziché andare a manifestare. Non saprei cosa rispondere. Non se ne parla neanche delle manifestazioni con fiumi di persone nel mondo che si sono riversati nelle piazze che hanno preferito perdere il lavoro anziché vaccinarsi. E qui il silenzio assordante dell' obbedienza. Una strana obbedienza. Nessuna motivazione. Si fa la fila e ci si vaccina. Nessuna trasgressione. E non è certo una popolazione che non discute che non si ribella. Non lo è mai stata. Ma in questo caso non ha mosso un dito. Non ha pensato, forse tutti questi signori che non accettano il vaccino si saranno fatti delle domande. Nulla. E neanche chiedersi come mai nessuno ne parla. Come se si vivesse in un altro paese.
Nell'ultima settimana, da Roma a Milano, dal porto di Trieste alle grandi industrie italiane abbiamo assistito a un moltiplicarsi di manifestazioni - anche con momenti di tensione molto alta - ma basterà per sensibilizzare le persone? Una mia amica no vax ha definito questo comportamento obbediente silente da caproni. O magari sono cosi tanti i problemi quotidiani che le manifestazioni non farebbero altro che aumentare la lista. Quindi. Magari per molti è stato preferibile non voler pensare. O accettare anziché rischiare di perdere il lavoro o contrarre il virus. La nota assurda è che non se n'è affatto parlato. Non che si è preferito obbedire a una non obbligatorietà. È questa la sottolineatura stonata della situazione muta, silenziosa e non rivoluzionaria.