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di Daniele Cerra*
Il programma Copernicus (Sentinel on line) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) é l’ambizioso programma di osservazione della terra dell’Unione Europea, mirato alla copertura globale con dati open accessibili a tutti. Un totale di 12 missioni chiamate Sentinel sono iniziate con il lancio del satellite radar Sentinel 1 nel 2014: l’ultimo arrivato nella famiglia é per ora Sentinel 5P, lanciato nel 2018, dotato di sensori dedicati allo studio dell’atmosfera.
Con i dati Sentinel 5P si puó stimare quotidianamente, tra gli altri parametri, la quantitá di biossido di azoto (NO2), prodotto dalla combustione ad alte temperature. A causa dell’elevata tossicitá di questo gas, questa rappresenta un parametro critico per la stima della qualitá dell’aria.
L’epidemia di COVID-19 ha avuto un forte impatto sia sulla vita quotidiana di ciascuno sia sui processi industriali, soprattutto nel periodo del primo lockdown nazionale da Marzo 2020 in poi. I dati Sentinel 5P ce ne danno riscontro in queste mappe, elaborate attraverso la piattaforma di cloud computing Google Earth Engine. I dati contenuti sono relativi alla quantitá media di NO2 nell’atmosfera nel periodo 15 Marzo - 15 Aprile 2020, a confronto con lo stesso lasso temporale nel 2019.
Per quanto riguarda la Calabria, possiamo osservare una riduzione di NO2 del 20% circa. Le zone con quantitá leggermente piú alte possono identificarsi nella cittá di Cosenza e nella piana di Gioia Tauro, ma non si rilevano aree con valori superiori alla soglia di attenzione. A livello nazionale gli effetti del lockdown sono visibili su tutto il territorio, soprattutto nella pianura padana che é la zona che presenta uno dei piú alti valori di NO2 in tutta Europa. I dati Sentinel 5P ci mostrano come la Calabria abbia, sotto questo punto di vista, un’ottima qualitá dell’aria, seconda soltanto alle zone ad alta quota delle Alpi.
*Centro Aerospaziale Tedesco (DLR)