© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Io compreso, spesso quando altro non sappiamo fare, ce la prendiamo con i politici e mi riferisco a quelli che ci rappresentano in modo tanto inadeguato alla Regione Calabria. Ma chi li ha votati, chi ha consegnato loro la delega a rappresentarci? Noi e la nostra sventurata Calabria? Siamo stati noi, almeno quelli che non si sono astenuti dal voto in Calabria per le regionali. Abbiamo puntato sulle persone sbagliate, cioè su coloro che intendono la politica non come un servizio da rendere alla collettività, compresi loro stessi, ma al proprio servizio e a, quello dei loro simili di casta, a prescindere dal colore politico d’appartenenza. Chi li ha votati spera poi d’avere da essi un qualche contraccambio, piccolo o grande che sia. Così si trascura il bene collettivo, così non si punta sullo sviluppo per la crescita di tutto il territorio e così va tutto in malora, perché dei fondi europei se non vengono finalizzati all’acquisizione del consenso, nessuno se ne importa. Dobbiamo ringraziare i centinaia di migliaia di pensionati di tutti i tipi, anche del tipo meno legale, se la Calabria non si è ridotta oggi alle dimensioni abitative di un Molise e comunque i giovani sono da tempo partiti per il mondo in cerca di un futuro non dico migliore ma qualsiasi. Questo è il più grande crimine che si deve attribuire alla classe politica calabrese ma anche, è venuto il momento di fare tutti un’analisi di coscienza, politici e non politici, di chi l’ha portata al potere, nonostante che tutti i governi che si sono succeduti in Calabria si siano mostrati indegni e comunque incapaci di governare.