L’Italia dei corrotti oggi

Scritto da  Pubblicato in Pino Gullà

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Di Pino Gullà

Il disegno di legge anticorruzione è stato approvato dal Senato. Non ci dovrebbero essere problemi per quanto riguarda il sì della Camera dei deputati. Il Guardasigilli Paola Severino non nasconde la propria soddisfazione.  Ne ha ben donde. E’riuscita là dove gli altri (naturalmente  quelli armati di buona volontà) non ce l’hanno fatta. Dal ’92 in poi nessuno era stato in grado di fare una legge per colpire efficacemente i corrotti. Sul ddl non mancano “i rilievi  critici” di Michele Vietti, vicepresidente del Csm o “qualche appunto…” di Piero Grasso, Procuratore nazionale antimafia. E diversi punti di vista problematici. Il percorso è ancora lungo (auto-riciclaggio, falso in bilancio, revisione dei reati societari…). Ma nessuno discute l’importante passo in avanti. Il plauso di Bruxelles conferma l’impressione positiva. Per comprendere maggiormente il risultato ottenuto, voglio raccontarvi un libro…a puntate perché costretto a scrivere non più di 2 mila e 500 battute nell’edizione online del giornale. Non mi ha raccomandato altro il direttore. Le ultime notizie sul ddl mi spingono a parlare de “La democrazia dei corrotti”, scritta dal magistrato Walter Mapelli e dal giornalista Gianni Santucci, nel ventennale di  Mani Pulite.

Gli autori ci illuminano sulla tangente e sul malaffare diventati, negli ultimi decenni, complessi e raffinati nei diversi settori: delinquenziale, politico e della pubblica  amministrazione, a volte (o il più delle volte) interconnessi, toccando, in alcuni casi, Magistratura e Forze dell’Ordine che, corre l’obbligo affermarlo con forza, nella stragrande maggioranza dei casi non lesinano gli sforzi per perseguire l’illegalità, come dimostrano le notizie di cronaca politica delle ultime settimane. Ma ciò non basta. La tangente continua ad essere pervasiva simile ad una metastasi. Il titolo del libro significa che ognuno dei corrotti, burocrate o politico, riceve “democraticamente” la ricompensa : “Per un progetto edilizio, per esempio, si corrompe un sindaco e poi a cascata si comprano i diversi responsabili” lungo il corso della pratica (assessori, politici, ispettori, ufficiali dell’Agenzia delle entrate…).

Che bella democrazia, quella italiana! Si chiama anche, nella fattispecie, “criminalità politico-amministrativa”. Mapelli e Santucci ripercorrono i decenni dell’illegalità italiana cominciando dalle vicende dell’Imi-Sir, quando nei primi anni ’90 “una sentenza della Corte d’appello di Roma (venne) comprata con una tangente da 67,8 miliardi di lire… e grazie  a quella sentenza i Rovelli  ottennero un ingiusto risarcimento di quasi mille miliardi di lire”. Gran parte del denaro è stato recuperato, “ma l’ultima richiesta di risarcimento per quella mazzetta, a giugno del 2012, è ancora aperta davanti alla Corte d’appello di Roma”.  Alcuni mesi fa la Corte dei Conti cha spiegato che  Il malaffare costa all’Italia 60 miliardi l’anno. E così il Paese diventa sempre più povero. Di questa patologia nazionale racconteremo altri fatti realmente accaduti alla prossima puntata. Purtroppo ho già sforato. Sono andato oltre le 2000 e 500 battute. Che farà il direttore?

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