Come la delinquenza organizzata può condizionare la politica

Scritto da  Pubblicato in Pino Gullà

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Giorni fa arresti di appartenenti a una cosca nel Reggino, fra cui un ex sindaco (già in manette  in passato). Dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia della Città dello Stretto risulterebbero rapporti con la politica  per la gestione degli appalti. Spuntano le tessere di alcuni partiti in funzione delle candidature. Il nuovo procuratore Federico Cafiero De Raho, un passato insieme a Raffaele Cantone contro il clan campano dei casalesi, ha detto che la ‘ndrangheta condiziona la politica. Pertanto “è necessario che chi è chiamato a responsabilità pubbliche eserciti con chiarezza il proprio ruolo”. Non solo al Sud. Lo scrivevamo nei precedenti blog. Secondo quanto pubblicato da alcune testate nazionali, un comune lombardo andrebbe sciolto per infiltrazioni mafiose, come da relazione del prefetto. Sarebbe la prima volta per la Lombardia, anche se c’è un precedente, ma allora (nel 2010) i consiglieri si dimisero. Nel caso in questione la commissione d’accesso ha concluso i lavori cominciati nel 2012. In carcere un assessore regionale e il sindaco (poi scarcerato). Non è finita. Depositate le motivazioni delle sentenza d’Appello che condannano a 7 anni di reclusione un ex senatore della Repubblica perché “avrebbe siglato [con la mafia] il patto di protezione” in favore di un imprenditore lombardo, oggi all’apice della politica italiana. Ci sarebbe stato, nell’arco del tempo, “il versamento di ingenti somme di denaro e il posto di lavoro (…) di un malavitoso”. Tale accordo “ha consentito che l’associazione mafiosa rafforzasse il proprio potere”. Tre notizie di diversa latitudine riguardanti l’agire delle mafie, ai piani bassi e ai piani alti. Si confermerebbe il condizionamento della politica, così si evince dalle sentenze, dagli arresti e dalle dichiarazioni dei magistrati.

Ma come avviene la dipendenza dalle mafie? Ecco, di seguito, alcuni esempi tratti dal libro I Gattopardi di Raffaele Cantone sulla camorra in Campania. In particolare, nei piccoli paesi pochi voti possono essere decisivi per le maggioranze. Bastano due o tre consiglieri e “il sindaco è costretto a una mediazione con gli uomini sostenuti dai boss e, in qualche caso, a nominare assessori di riferimento”. Gli obiettivi sono gli appalti e posti di lavoro a parenti o sodali degli affiliati. Il triangolo è formato da politica, camorra, imprenditoria. E cosa succede sul mercato delle votazioni? Nelle ultime tornate elettorali il prezzo si è abbassato di molto: 30, 40 euro a voto. In occasione di una elezione è stato scoperto il galoppino di un clan che entrava nelle  case “mostrando la sua mercanzia: mazzi di certificati elettorali”, divisi per seggio. Le malefatte potrebbero succedere pure nel momento in cui si predispongono gli uffici elettorali delle sezioni. Sarebbe sufficiente uno scrutatore disonesto, riferimento di un clan camorristico, che faccia pervenire all’esterno una scheda timbrata e firmata su cui venga scritto il nome del candidato. Questa verrebbe data al votante complice “che la mette nell’urna e  porta fuori quella bianca, subito riutilizzabile per un nuovo elettore”.

Riportiamo brevissimi stralci delle ultime pagine del libro I Gattopardi. A nostro avviso sono significative e servono per una riflessione seria, dopo i successi delle Forze dell’Ordine e della Magistratura a Lamezia Terme nei mesi scorsi: “Anche quando sono state inflitte delle vere mazzate all’ala militare dei clan, ma senza che il territorio sia stato bonificato, nel giro di un anno si è tornati alla situazione [precedente] con in più un senso di sfiducia dei cittadini onesti (…) Se anche si riuscisse a mettere in carcere tutti i mafiosi di un clan, senza stroncare i legami con l’economia, la politica, la pubblica amministrazione, rimarrebbe comunque un vuoto che verrebbe sfruttato da un’altra organizzazione delinquenziale”. Per porre degli argini, la buona politica, le associazioni, le professioni si dovrebbero organizzare per fare comunità attraverso una rinnovata sensibilità civica. In tal modo si possono costruire anticorpi efficaci, in grado di prevenire eventuali fenomeni malavitosi.

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