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Calabria: Le città italiote tra le potenze mediterranee
Scritto da Lametino 1 Pubblicato in Francesco Vescio© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il mondo ellenico nel V secolo a.C. visse alcuni avvenimenti fondamentali per i futuri assetti dell’intera area del bacino del Mare Mediterraneo: Le Guerre Persiane e la Guerra del Peloponneso; in questa sede si cercherà di delineare un quadro sintetico degli avvenimenti per le conseguenze più rilevanti che i suddetti eventi ebbero sulle citta’ – stato elleniche (pòleis) della regione.
Le Guerre Persiane segnarono lo scontro storico più significativo tra gli Elleni , come dire l’Europa, l’Occidente di allora e l’Oriente dell’Impero Persiano; le vittorie degli Elleni a Maratona prima (490 a. C.) e a Salamina dopo (480 a. C.) posero fine al progetto universalistico dei Persiani di fondare un impero che abbracciasse parte del Medio Oriente e dell’Europa. A tale conflitto fra gli Elleni d’Occidente parteciparono solo i Crotoniati, secondo quanto scrive lo storico Erodoto: “ … Di abitanti al di là di costoro c’erano solo i Crotoniati, che accorsero in aiuto della Grecia in pericolo con una sola nave, di cui era comandante Faillo, che per tre volte era stato vincitore ne giochi Pitici. I Crotoniati sono di stirpe achea …” (Erodoto, Le Storie, VIII, 47).
In Occidente il conflitto divampò contemporaneamente tra alcuni tiranni sicelioti ed i Cartaginesi presso Imera in Sicilia: “Inoltre, anche questo raccontano , che capitò che nello stesso giorno in Sicilia Gelone e Terone vinsero Amilcare Cartaginese e a Salamina i Greci vinsero il Persiano. Amilcare, che era Cartaginese per parte di padre e per parte di madre siracusano, ed era re dei Cartaginesi per il suo valore, so che, come avvenne lo scontro e rimase sconfitto nella battaglia, scomparve; e non riapparve né vivo né vivo né morto in alcun luogo della terra; ché ogni luogo Gelone lo percorse cercandolo ” (Erodoto, Le Storie, VII, 166).
Al fine di chiarire come spesso gli avvenimenti esterni e la politica delle alleanze potessero influenzare l’esistenza e l’organizzazione istituzionale delle città elleniche si può citare il caso di Reggio, che conquistò la libertà (461/ 460) a causa della sconfitta del tiranno Micito; questi era andato in soccorso degli ellenici Tarantini in guerra contro gli Iapigi, popolazioni di origine illirica che abitavano nell’attuale Puglia, a nord di Taranto; gli Italioti furono sconfitti; tale evento innescò delle rivolte da parte della popolazione reggina, che alla fine pose fine alla tirannide.
Fra gli interventi esterni nei rapporti tra città - stato elleniche della regione si possono ricordare quelli di Ierone, tiranno di Siracusa, contro Anassila di Reggio a favore dei Locresi e contro Crotone in difesa dei Sibariti superstiti della distruzione del 510 a.C. da parte dei Crotoniati. In seguito i Sibariti superstiti si rivolsero per aiuto ad Atene e Sparta per potere rifondare una nuova città, Pericle accolse la loro richiesta e fu deciso di inviare una colonia panellenica, la quale fondò Turi, che fu costruita secondo un preciso piano regolatore, ispirato alle concezione urbanistiche di Ippodamo di Mileto (444- 443 a.C.). Da quanto sopra esposto si può facilmente dedurre che In quel periodo nel Mare Mediterraneo circolavano, intensamente, uomini, merci ed idee/progetti.