Monte Pinticudi: Nausicàa e il riparo dal vento
Sediamo al tavolo della cucina, a Camuti di Ciminà. Di ritorno dal cammino domenicale. Quaggiù, offrire riparo agli erranti è consuetudine antica. Lo comprese bene Pavese quando, dal confino a Brancaleone, nel 1935, scrisse alla sorella: “La gente
La mia Africa, monte S. Elia: la tenerezza di un anti-moderno
Notte, ore 2,11. Una sottile candela profumata. Accendo il fiammifero per scollare lo stoppino, produrre la fiamma e far colare la limpida cera nel candelabro di terracotta che è sempre sulla mia scrivania. Questa storia non vuole la luce
Monte Condrò, pietre delle Quadarelle: il drago, l’oracolo e le anime di Rousseau
Profumo di bosco: sale nelle nari, invade i polmoni, rigenera il sangue, inonda il cuore e l’encefalo. Odore di fiori di castagno, felci, erba grassa. Una segreta alchimia mi riporta a quand’ero bambino. Le case di pietra del villaggio sulla pendice
Sul monte Mancuso: dove la bellezza non ha valore
Questa domenica il cammino sarà breve. Vicino casa. In un luogo relativamente piccolo. Ernst F. Schumacher scrisse nel 1973 un libro famoso, dal titolo “Piccolo è bello”. Che è “uno studio di economia, come se la gente contasse qualcosa”. Aveva
I geni del bosco vecchio
Spira vento da nord est. Il Grecale, che d’inverno ghiaccia la terra. Quaggiù a queste latitudini. Una luce d’oro fuso inonda le montagne. Plataci è un borgo arbresch ancora assopito, a 900 metri di quota. Fumo dei comignoli. Un uomo spacca legna