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Da quando ci sono le restrizioni del coprifuoco quante persone avete sentito dire che vivono un momento di rigenerazione a dover rientrare a casa alle 22? A dover fare la nanna alle 21. Sono felici, soddisfatti quando ti confessano che queste restrizioni non hanno tolto nulla, anzi che stanno meglio. Forse erano costrizioni quelle di dover sembrare sempre giovanili o giovani (dipende dalletà dell'interlocutore) e di dover fare tardi la sera a bivaccare davanti i locali per non sembrare agli occhi degli amici "dei vecchi". Ma poi cosa c'e' di male a 30, 40, 50 anni a desiderare di voler dormire presto la sera. Chi non è stato mai preso in giro quando ha ammesso, (per distrazione) che il pomeriggio senza la pennichella non riusciva a connettere.
E poi se le riviste mediche consigliano il famoso riposino sul divano, ecco il pomeriggio sparire migliaia di persone con le scuse più assurde quando li contattavi. Da "non ho sentito il cell, era distante, era staccato". Dormivano. Tutto qui! Lo facevano con semplicità i nostri nonni e i genitori. Alcune madri ai figli li costringevano a riposare per poi poter studiare. Ora si può fare la sera e non si deve per forza uscire per aperitivi, cene e quant'altro c'è stata persino la corsa a comperare pigiami e vestaglie di tutti i tipi e colori per sbocciare la sera a casa con litri di tisane e camomilla alla melatonina e pantofole con tutti gli animali in peluche dello zoo. Alla fine cosa c'è di male a desiderare di voler dormire presto e a rispettare le regole e non sentire ore e ore di discorsi serali che otto su dieci erano monotone idiozie. A venti anni è salutare la superficialità del pensiero. Poi bastano alcuni programmi TV! Infine circola la frase del momento "A me piace così andare a dormire alle nove!". Nessuno costringe nessuno a fare tardi, direi. C'è un'ordinanza che ti ordina di "posare le membra molli", come scrisse Dante nella Divina Commedia! O forse era anche il rito dell'uscita con trucco e parrucco a essere diventata anche lei una abitudine tediosa...