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Come se non lo fosse mai stato, torna di attualità il Piano regolatore urbano riguardante Lamezia, meglio conosciuto come P.S.C. ovvero Piano strutturale comunale. Dietro c’è una storia che si trascina da anni, come del resto si conviene ad ogni strutturazione urbana, perché è scontato che si toccano molti interessi. Una cosa è dire che ogni Piano urbano presume che lo si faccia soprattutto per gli interessi della collettività, un’altra è che esso comunque può favorire interessi di alcuni al posto di altri. Questo P.S.C. lametino, nato per iniziativa già della prima giunta Speranza e supportato da grandi tecnici a livello nazionale provenienti da Bologna, si è auto-promozionato dichiarando che avrebbe portato non solo ordine nelle strutture urbane ma anche sviluppo e occupazione. Confesso che io sono stato, con molti miei interventi a favore del Piano e, comunque, l’equipe dell’architetto bolognese incaricata, tra gli altri, sentire anche me su questioni che non vale la pena ora di elencare. Ebbene, passati tanti anni da allora e arrivati al dunque, dopo che lo stesso Piano, non aveva in Consiglio trovato quasi nessuno contrario, ci si accorge che esso non va, anche perché ci sarebbero in ballo interessi privati niente affatto in linea con quelle che erano le intenzioni della Giunta Speranza, o forse no, come sostengono alcuni critici del P.S.C. Tanti dicono (lo scoprono solo ora, chissà perché che si tratta di una eccessiva dose di cementificazione, altri aggiungono solo a favore di pochi (i soliti pochi). Altri ancora citano, a sostegno della malafede di questa Giunta o almeno di quelli che hanno operato o sono stati responsabili dell’edilizia pubblica e privata che già, a Lamezia, alcune aree destinate a verde pubblico, sono state in deroga assegnate a privati per villette o villone.
Adesso però dico basta; non vorrei che facendo passare questa amministrazione retta da Speranza e alleati (ma quali?), i soliti profittatori ricominciassero con gli abusi edilizi, per i quali, qui a Lamezia, è dovuta intervenire prima la Magistratura e poi di conseguenza l’Esercito. Voglio lanciare una provocazione, ma non come è solito fare il fanfarore Grillo, una provocazione costruttiva ed è questa. Giochiamo a carte scoperte: si facciano avanti chi, tra i privati, è interessato al P.S.C. e vediamo con quali argomenti. Potrebbero essere validi e, in questo caso, non esiste nessuna corruzione. Penso proprio a quanto è successo a Lamezia, dove quasi con l’intero capitale di privati è stato ricostruito il centro storico in un modo meraviglioso, dico il centro storico nicastrese, quello sotto il Castello medievale. Stupendo, veramente. E allora, forza, chi possiede suoli ovviamente edificabili si faccia pubblicamente avanti, si possono rientrare in qualche modo nel Piano generale di strutturazione senza creare distonie, tutto bene; altrimenti no. E così penso che non si scandalizzino più tutti quanti adesso stanno manifestando contro la presenza di privati nel Piano, dicendo che a Lamezia non c’è proprio bisogno più di edilizia residenziale. Lo so pure io che questa non è primaria e però la sua presenza è legittima accanto a quella destinata a servizi. Facciamola finita, dunque, con le ipocrisie.