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Pare che finalmente il sindaco lametino Gianni Speranza abbia fatto intravvedere che anche lui un sogno ce l’ha: il parlamento europeo. Come ho già scritto, e lui me ne ha dato atto, io non sono stato mai prevenuto nei suoi riguardi e tanto meno lo sono attualmente per la coda che rimane della legislatura. Infatti, benché siano stati fatti ulteriori e interminabili rammendi nella sua maggioranza, e questa sia degna di andare alla celebre trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, Speranza non ha più nulla da dire e da aggiungere a quanto ha già fatto. E, appunto, se anziché il Parlamento europeo avesse avuto in mente la Regione o il Parlamento nazionale, sarebbe stato fresco. Perché, per raggiungere uno o l’altro obiettivo, partendo da una posizione di amministratore locale, ci si dovrebbe basare sui risultati raggiunti, per ottenere il consenso elettorale assai più esteso che in una competizione locale. Sempre ammettendo, ma io non ci credo, che l’attuale legge elettorale si cambi con le preferenze. Risultati a Lamezia? Risposta: Lamezia è più che mai kaputt. E finiamola con la solita giaculatoria delle potenzialità della nostra città: mare, monti, pianura, aeroporto, agricoltura e via elencando. Facciamo subito i conti e, allora, quali grandi obiettivi sono stati raggiunti? Purtroppo, nessuno. Nonostante la città abbia avuto la grande opportunità di fruire dell’opera del Procuratore Vitello, un uomo con la U maiuscola e con enormi attributi, un uomo di Legge che ha insinuato per primo il tarlo del pentimento nel cuore della ‘ndrangheta lametina, un uomo che ha consentito a Speranza di farci vedere un mare meno inquinato del solito, un uomo che ha messo in moto il meccanismo per la risoluzione del problema nomadi, un uomo che ha saputo affrontare con decisione il problema degli abusi edilizi e altro ancora, dicevo che, nonostante la presenza di Vitello a Procuratore della Repubblica, tutto è rimasto irrisolto.
E adesso l’obiettivo soluzione nomadi si è spostato in avanti, gli abusi presto ricominceranno, specie in assenza di un ordinamento urbanistico di cui si è cominciato a parlare già dalla prima giunta Speranza, e ora è stato spostato in avanti ed è probabilmente finito qui. Infine, il grande obiettivo di Lamezia che avrebbe potuto portare la città ad esempio in Italia e all’estero, cioè la soluzione rifiuti, con un’accorta raccolta differenziata, è venuta meno. Lamezia dunque kaputt senza il raggiungimento di questi tre grandi obiettivi, senza parlare che anche nella pratica spicciola, tipo manutenzione delle strade (segnalo che ancora una volta in Vico Leone si è aperta una voragine nell’asfalto, dopo essere stata medicata forse con un paio di etti di catrame), tipo mancanza assoluta di parcheggi a meno che non si vogliano definire parcheggi quelle mostruosità davanti al nostro Tribunale, mentre i lavori pubblici già avviati cominciano ad assumere la caratteristica durata del Colosseo o delle Piramidi egizie. E dunque Lamezia kaputt anche nelle piccole cose che, però, per i cittadini e per chi possiede una sola automobile, sono grandi cose. No, il prossimo sindaco di Lamezia, lo ripeterò sino alla nausea, dobbiamo cominciare a costruircelo già da adesso e il mio stimolo sarà incondizionato. Non guardo a schieramenti politici, vado al di là dei miei stessi convincimenti, ammesso che sia facile oggi averne, e punto invece sulla qualità, sulla capacità e sugli attributi, magari soprassedendo alla solita retorica dell’onestà, della legalità e via dicendo. D’altra parte, non vedo come si possa pensare che un amministratore non sia onesto e rispettoso della legge! Solo in Italia questi due attributi dell’onesta e della legalità sono ritenuti eccezionali, come se fosse normale amministrare in modo poco onesto e illegale. Poveri noi!