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Telemaco alla ricerca del padre nell'Europa di Erasmus
Scritto da Lametino 1 Pubblicato in Pino Gullà© RIPRODUZIONE RISERVATA
Alla generazione “Telemaco”, così come citata il 2 luglio scorso da Renzi nel discorso d’insediamento al semestre di presidenza italiana al Parlamento europeo, vorremmo dedicare questo pezzo. A tal proposito riportiamo le parole del nostro premier a Strasburgo: “Quelli che come me non avevano ancora 18 anni quando è stato siglato il trattato di Maastricht hanno il dovere di riscoprirsi Telemaco e meritare l’eredità dell’Europa”. I commentatori hanno affermato che quasi sicuramente il primo ministro italiano si sia ispirato al libro di Massimo Recalcati, psicoanalista : “Il complesso di Telemaco”. In sintesi il figlio di Ulisse rappresenta per le nuove generazioni la figura del “giusto erede”, dopo il vuoto di presenza paterna negli ultimi decenni. Non si tratta di ereditare alcunché in termini di concretezza materiale in quanto i giovani di Erasmus, ben vissuti prima, adesso “sono i figli della crisi, della disoccupazione, dell’individualismo”. In realtà vanno alla ricerca di Ulisse mossi da altra motivazione: la richiesta di senso, in attesa di un buon decollo verso il futuro. Sul richiamo al figlio di Odisseo si sono espressi i twitterandi, a volte in maniera ironica. Noi siamo rimasti piacevolmente sorpresi perché ritorna ad essere presente il padre, o la generazione dei padri. “Ciò che rende davvero padre un genitore è la trasmissione della testimonianza che passa attraverso la parola”.
Perciò andiamo a rileggere e proporvi alcune pagine di “Cadmo ed Armonia” di Roberto Calasso, direttore editoriale dell’Adelphi che si tuffa nel mito e ci illumina sul presente. E’ l’edizione del 1989, allora già la sesta. Si comprava in lire. Oggi l’opera continua ad essere pubblicata e si acquista in euro. Si può leggere anche l’e-Book. Le ragioni di tanto successo editoriale si trovano nei contenuti: “I miti non avvennero mai, ma sono sempre”. Abbiamo bisogno del mito per la nostra ricerca di senso, per parlare con Ulisse. E la prima pagina è emblematica: “Sulla spiaggia di Sidone un toro tentava di imitare un gorgheggio amoroso. Era Zeus [Giove]. Fu scosso da un brivido (…). Eros gli stava mettendo in groppa la fanciulla Europa”. Insomma un’ Europa da amare. Il padre degli dèi non resiste e la rapisce. Sfogliamo il libro. Atena, dea della sapienza, nata dalla testa di Zeus, protegge Ulisse: “Per Odisseo, la presenza di Atena è quella di un colloquio segreto ed incessante (…) potrà riconoscerla ovunque (…) Può essere un mendicante o un vecchio amico. E’ la presenza protettrice (pag.261)”. E a pagina 290: “Appartiene all’essenza di Odisseo essere l’ultimo degli eroi, l’ultimo che chiude il ciclo. In quanto ultimo, Ulisse è adiacente alla vita che seguirà”. Non solo silenzioso, ma anche “maestro di parola” e, dopo il suo ritorno in patria, le sue imprese e il suo peregrinare diventeranno narrazione scritta, letteratura. Da consegnare ai secoli che verranno. Questo il padre. E il figlio? Nella prima parte dell’Odissea si racconta la ricerca del padre da parte del figlio di Ulisse (la Telemachia). Pallade Atena, sotto le sembianze di Mentore l’itacese, lo convince a partire. Fa alcune tappe a Pilo, da Nestore e da Menelao, a Sparta, che gli danno qualche speranza che sia ancora in vita. Andando avanti nel racconto, i Proci, che aspirano al trono di Ulisse contendendosi la mano di Penelope, moglie dell’eroe, organizzano un agguato per il suo ritorno. Ancora Atena lo salva facendogli cambiare percorso. L’incontro con il padre avviene dal porcaro Eumeo. E quindi la sfida con l’arco e l’uccisione dei Proci.
Telemaco è a fianco di Ulisse. Devono combattere una ribellione degli Itacesi sobillati dai parenti dei Proci. Ma, per l’ennesima volta, interviene Atena e pone fine alla strage, riconciliando l’eroe con l suo popolo. Nelle vicende Atena riveste un ruolo protettivo sia per il padre che per il figlio. Della serie la sapienza ci salverà, cercando il padre. Attenzione, però, a Telegono. La tradizione post-omerica ci narra di lui come il figlio dell’eroe avuto dalla maga Circe che uccide senza riconoscerlo Ulisse. Cerchiamo di tenere lontano, nelle condizioni di non nuocere, Telegono e facciamo di tutto per favorire Telemaco nella ricerca di Odisseo. Rinnoviamo i voti ad Atena, dea della sapienza, affinché ciò avvenga.