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Di Pino Gullà
Avevamo già parlato della grande corruzione a Roma, al Ministero delle Politiche Agricole. Nei giorni scorsi le testate nazionali ci hanno dato la notizia di 36 indagati (politici e dirigenti) dalla Procura di Firenze per l’indagine sul passante ferroviario fiorentino costruito con materiali scadenti. Recentemente è scoppiato il caso Napoli. Sono stati acquistati strumenti e/o impianti in disuso dal Centro elettronico nazionale della Polizia di Stato con sede nella città partenopea. Si tratterebbe di appalti ai soliti amici. Molteplici i reati ipotizzati tra i quali associazione a delinquere, turbativa d’asta, falso e frode, corruzione. Implicati prefetti, imprenditori, funzionari. In totale otto persone agli arresti o ai domiciliari. Intanto continua la piccola corruzione e in modo tradizionale. Tempo fa due funzionari dell’Asl di una città del Nord sono stati “beccati”, in presa diretta, mentre intascavano una bustarella di poche centinaia di euro. In precedenza un assessore lombardo, immortalato dalla telecamera proprio nel momento in cui riceveva la mazzetta per la promozione turistica, è finito in manette. Secondo Mapelli e Santucci ne” La democrazia dei corrotti” sono “i tangentari tradizionalisti” che sborsano in contanti, sempre presenti sulla scena della malanovela, prima e dopo tangentopoli. Dopo il ’92, soltanto una breve pausa. Poi è ripresa la “corruzione spicciola”, ma molto diffusa. Accanto a questa si è sviluppata un’altra corruttela complessa e sofisticata, a prova d’indagine e/o di condanna. Sono nate le cricche, sodalizi tenuti insieme dagli affari a danno degli enti pubblici e della collettività, con legami duraturi nel tempo tra corrotto e corruttore. La tangente si è evoluta come altra utilità: appartamenti, mutui, affitti, ristrutturazioni, macchine, barche, compagnie femminili, polizze assicurative, gioielli, sistemazione di amici… La mazzetta in denaro è quasi scomparsa nel grande malaffare, ha assunto altre forme, per esempio avere accanto una bella donna (cosiddetta escort) oppure ottenere in omaggio una macchina di grossa cilindrata. Ogni volta è veramente un’impresa per Magistrati e Forze dell’Ordine scoprire i malfattori. Non ci sono più i soldi; di conseguenza le malefatte si nascondono meglio. Eppure alcuni vengono scoperti. E bisogna scappellarci davanti alla tenacia dei carabinieri, della guardia di finanza, della polizia e dei giudici integerrimi. Riguardo ai corrotti, di solito si tratta di politici e pubblici ufficiali già benestanti. Non hanno un immediato bisogno di denaro. Però sono alla ricerca di desideri da soddisfare. Sesso e quant’altro. Lascio le amare conclusioni al GRECO, l’organismo europeo che analizza e controlla la corruttela. Così dice della nostra Penisola per quanto attiene al 2011: “La corruzione in Italia è un fenomeno pervasivo e sistemico che influenza la società nel suo complesso”… Poco più di 3 mila battute. Sto migliorando direttore?