Quelli che amano le liti

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Perché esiste il litigio, la conflittualità in questa realtà? In tutti i posti litigano. È vero! Ma fino a quando esiste un motivo, ok! Ma quando leggi che per le strade, nei luoghi pubblici, tra amici, come modo di esistere deve esserci la conflittualità o la litigata, inizi a pensare che è un modo per darsi un tono (tra amici) per creare una cattiva nomea (in un luogo pubblico) o, per ricordarsi di essere definiti “terroni, meridionali”. In ultima analisi, perché si detestano le cose belle e la pace. È un dato di fatto che si detestino le “realtà” belle. Qui tutto deve essere criticato, dalle persone ai luoghi perché alla base c’è un malessere di fondo che descrivendo ciò che ci circonda come “negativo” darebbe un effetto di soddisfazione. “Io non sto bene, perché tu dovresti?”.

Secondo aspetto che mi hanno riportato le mie lettrici è il pettegolezzo maschile. È devastante! Una è stata menata dal tipo - riportano - quando lo chiedi “è caduta, in realtà dal motorino”. Un tempo erano le donne che mentre facevano la maglia per riempire i silenzi spettegolavano, ora sono i maschi della piana su tutto e tutti, professionisti e non e che purtroppo non hanno neanche i ferri altrimenti un bel pullover li rendeva più costruttivi. Terza carta che gioco in questo articolo è la non sopportazione dei e sui figli di papà. Spiego un particolare. Se uno si laurea o diventa benestante con il suo lavoro e mette al mondo un figlio, (la moglie), il piccolo che nasce e diventa grande non può, non dovrebbe essere criticato solo per il fatto che il padre ha avuto successo nella vita. Poi, e chiudo. Se non piacciono, perché diventate un tappettino quando ci state accanto per poi criticarli a distanza? Sennò sarebbe Gorizia.

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