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Quattro gatti e un forno! E quando non ti arriva per posta l’invito al compleanno, matrimonio, festa, inaugurazione…vai in crisi.
E’ il pensiero dominante del cittadino del territorio della piana che pensa che è uno che conta in certi ambienti. Tradotto: Un povero o una povera sfigata con qualche mossa e capo griffato che ha fatto di tutto nella sua vita per essere nei giri “fighi” del paesello. E nei giri ci sono quelli che hanno ragionato come lui. Con gli stessi termini.
Siamo alla frutta! Perché se una persona ti stima e ritiene di invitarti a un compleanno o altro è giusto che lo faccia, se invece non lo fa è, o perché non ne ha le possibilità, o perché non ti ritiene persona gradita. In questo territorio “esserci” conta più di essere. Mi spiego, la soddisfazione multipla di sbattere in faccia agli altri che Tizio mi ha invitato è un gioco che molti adulti con seri problemi nell’infanzia vivono in pubblico. Poi il giorno dopo c’è la resa dei conti delle critiche infuocate per telefono ma questo è sempre da mettere in conto. Poi c’è una ristretta cerchia di persone che preferisce non ricevere assolutamente l’invito perché è annoiato dei soliti giri, o perché non ha intenzione di ricambiare o perché detesta i giri dei “parvenu” della città.
Ma il dato su cui vorrei soffermarmi è il pensiero rivolto verso gli altri quando si riceve la mail o la busta. Non è un gradimento verso il gesto in se stesso, ma è una forma di rabbia da sbollire incluso nella vignetta della nostra mente con su scritto: “Chissà se a Tizia l’hanno invitata!” E qui non ci potrebbero neanche Freud e Jung!
Ma che te frega! Direbbero a Roma. Invece è tutto qui il fulcro dell’articolo, altrimenti da diverse battute sarebbe terminato. Nella seconda parte, sviluppo il tema di come far arrivare all’orecchio di tizia che ho ricevuto l’invito dai rampolli de noiartri. Quindi inizia tutta una serie di uscite e di casualità in palestre e centri estetici, (veri focolai di pettegolezzi) per far sì che la velina giunga al mittente. Se poi si è proprio da ruga (intesa come viuzza) per la mediocrità paesana che assale il protagonista delle digressioni mentali, è preferibile far finta che si passa per caso davanti casa o ufficio della persona, magari urtare casualmente, e aprire quella specie di fogna del nostro pensiero. E tutto è risolto. Ma, se per caso anche lei fosse invitata? Devi rifare tutto dal principio. E se dovesse arrivare a lei e non a te…Beh si colmerebbe il vuoto con una seduta dal dott. Psicologo!
Alla prossima puntata!