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E venne il giorno di Euvite a far decollare i nostri vigneti. C’è anche il vino lametino nell’associazione
Pubblicato in Gianfranco Manfredi© RIPRODUZIONE RISERVATA
DI GIANFRANCO MANFREDI
Sembra facile mettere insieme cinque aziende... Se poi sono cinque aziende del sud è davvero difficile. E se poi sono cinque aziende calabresi, l’impresa diventa assai dura. Durissima, poi, se si tratta di cinque aziende vitivinicole, un settore in cui le individualità imprenditoriali sono esaltate. In molti casi esasperate. Un’impresa resa ancora più ardua, quando si vogliono mettere insieme imprenditori di aree geografiche, dimensioni e strutture aziendali assai differenti.
La “mission impossible”, però, una volta tanto è riuscita. Euvite è nata. L’associazione che riunisce aziende calabresi in rappresentanza di cinque diversi terroir regionali è stata varata ed è già al lavoro. Ha avviato un nuovo percorso per l’ulteriore valorizzazione qualitativa e di immagine dei vini calabresi. Su iniziativa delle Cantine Librandi, indiscusso marchio leader della produzione regionale, al progetto Euvite hanno aderito le aziende Statti di Lamezia Terme, Serracavallo di Cosenza, Malaspina di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) e Poderi Marini di San Demetrio Corone (Cosenza).
Obiettivi? Più d’uno. Innanzitutto far conoscere e apprezzare i vini di Calabria, quelli meno conosciuti d’Italia. Poi dare voce forte alla necessità di divulgare la conoscenza del patrimonio viti-enologico calabrese, che si esprime attraverso le vigne, i vini e le professionalità del territorio. In quest’ottica Euvite annuncia già importanti appuntamenti. Anche a carattere internazionale, in novembre e nella prossima primavera.
“Euvite - dice Nicodemo Librandi, tra i più tenaci sostenitori dell’iniziativa - nasce dalla consapevolezza che i vini, i vitigni, le tradizioni viticole e i territori calabresi stessi, con le loro particolarità, non sono ancora adeguatamente conosciuti dal grande pubblico appassionato di vini autentici”. “Per questo motivo - spiega l’imprenditore cirotano - abbiamo avviato un vero e proprio cantiere permanente che prevede incontri con esponenti della comunità scientifica, giornalistica e commerciale che ruota intorno al mondo del vino nazionale e internazionale. Lo scopo è di metterne le professionalità e le conoscenze al servizio della vitivinicoltura calabrese per stimolarne la crescita, ma anche e soprattutto per renderne note le peculiarità al più ampio numero possibile di consumatori del vino di qualità”.
Il nuovo soggetto associativo è stato tenuto a battesimo giusto tre settimane fa a Cirò Marina, centro nevralgico e cuore pulsante del vigneto-Calabria. Sabato 17 settembre, sarà, infatti, una data da ricordare nella storia dell’enologia regionale.
Si è svolto, infatti, a Cirò Marina il primo evento sulla viticoltura e l’enologia calabrese sul tema ‘Vini, vigne e vignaioli calabresi’ promosso da Euvite. L’evento si è rivelato un duplice appuntamento: nella bella cornice di Borgo Saverona, una degustazione guidata dai sommelier Ais dei vini associati (una bella batteria di 10 vini, 5 bianchi e 5 rossi) e il tradizionale simposio, dedicato quest’anno all’analisi sensoriale dell’uva e dei vini. Moderato dal professor Mario Fregoni, il dibattito ha visto come relatori Antonio Zaffina, Daniel Schuster, Gian Paolo Bracceschi, Maria Rosaria Romano, Antonio Fusco, Donato Lanati e Dora Marchi. Del simposio segnalo con particolare apprezzamento, gli interventi di Antonio Zaffina, che ha illustrato criticamente lo stato dell’arte enologica calabrese, aggiornando il quadro normativo; di Maria Rosaria Romano che ha approfondito criteri e metodologie dell’analisi sensoriale del vino; e di Antonio Fusco che ha affrontato il dibattutissimo tema dell’abbinamento cibo-vino, dedicando particolare attenzione al tema – particolarmente sentito in Calabria – dei vini da bere coi cibi piccanti, infuocati da peperoncino.
In mattinata la manifestazione era stata dedicata a un tour guidato delle zone storiche della Doc Cirò (in particolare nello splendido e stupefacente vigneto sul mare di Francesco Porti) insieme al comitato scientifico che ha deciso a quale vignaiolo conferire il tradizionale "Premio al viticoltore d’Eccellenza del Cirò".
E infine, come salutare la neonata associazione? Da queste pagine non posso certo dimenticare in quest’occasione il primo calice di spumante metodo classico lametino, il prestigioso Ferdinando 1938. L’etichetta (originale per la dentellatura) è l’affettuoso omaggio filiale di Alberto e Antonio Statti al loro papà e al suo anno di nascita. L’assaggio è gradevole quanto la veste della bottiglia. E’ a base di uve mantonico in purezza ed è un calice di grande finezza ed eleganza. Di fine e persistente perlage, rivela un’inconfondibile burrosità accanto a profumi floreali (acacia) e spiccati sentori di frutta secca (mandorle) e fresca.
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