Calabria, i popoli e i miti ellenici

Scritto da  Pubblicato in Francesco Vescio

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La posizione geografica della regione nell’area del Mediterraneo fa sì che essa sia stata al centro di viaggi, traffici, avventure, incontri e scontri di popoli di etnie diverse fin dai tempi più remoti. Nell’Odissea Omero parlando di Scilla e Cariddi fa dire a Circe che solo la nave degli Argonauti era riuscita a passare di là indenne (Odissea, XII, 21 – 141), questo sta a dimostrare che, per tutta l’area del Mediterraneo ove era conosciuto il racconto di Ulisse si aveva notizia di Scilla. Ancora, Virgilio riportò la profezia dell’indovino Eleno, uno dei figli di Priamo, ad Enea, profugo da Troia, distrutta dagli Achei, che si accingeva a partire dall’Epiro, odierna Albania, nei seguenti termini:

“L’Italia, o ignaro, che pensi vicina, e ti appresti

a invaderne i porti, un lungo duro cammino separa

 da te. I remi saranno piegati dal mare di Trinacria,

fendere l’onda Tirrena dovrai con le navi,

 vedere il lago d’Averno e l’isola bruna di Circe

prima che in terra sicura tu ponga le basi

di una città…

Le rive e terre d’Italia, queste che il mare

bagna qui avanti, vicine, fùggile; son tutte

in mani nemiche, abitate dai Greci malvagi.

Qui alzarono le mura i Locri di Nàrice, i campi

del Salento occupò Idomeneo con armi Cretesi,

qui Petelia fondò su la rupe l’eroe Filottete… (Eneide, III, 381 – 387 / 395 – 400).

C’è da segnalare che la località di Petelia si riferisce all’attuale Strongoli in provincia di Crotone e non a Petilia Policastro, dove c’è una via Filottete. I versi riportati indicano che la nostra regione era parte di un’area geografica ben conosciuta nel mondo greco- romano, che andava dall’Asia Minore alla Penisola Italica compresa la Sicilia (Trinacria) e dopo la guerra di Troia, secondo la tradizione tramandata da Virgilio, sia Greci vittoriosi che Troiani sconfitti fecero vela verso l’Italia, precedentemente denominata anche Esperia ed Ausonia. Un mito molto famoso, che riguarda la zona del Lamentino, è quello delle Sirene, una delle quali, Ligeia, avrebbe avuto la tomba nella zona di Terina, colonia di Crotone. I racconti mitici sono numerosissimi, intricati e le tradizioni letterarie, a volte, troppo divergenti tra di loro, trattano di tanti personaggi, fiumi, monti, città della nostra regione, di cui, in questa sede non è possibile dare conto.

Alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che tali narrazioni mitiche non abbiano alcun fondamento storico e siano state inventate dai coloni ellenici dell’Italia Meridionale e della Sicilia, avvenuta tra il secolo VIII e VII a.C., al fine di legittimare le recenti conquiste, richiamandosi agli antichi possessi dei loro progenitori; altri studiosi hanno sostenuto che la tradizione letteraria riguardante lo spostamento di popolazioni dal nord, per via di terra, come i Siculi, o dal mare come i Coni, i Pelasgi, gli Enotri ed altri gruppi etnici orientali, per mare, rispecchi fondamentalmente degli avvenimenti verificatisi realmente nell’area mediterranea, che interessa la nostra regione. Alcuni reperti archeologici micenei ritrovati nelle Isole Eolie e in Puglia confermerebbero questa ultima tesi. Nel futuro anche l’archeologia (quella sottomarina, in modo particolare) potrebbe contribuire a risolvere l’affascinante questione delle nostre origini remote; il mare, dopo i Bronzi di Riace, potrebbe riservarci qualche altra sorpresa?

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