© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
"Il Parco Nazionale della Sila si è dotato di una rete di sentieri sul proprio territorio rientrante nelle province di Cosenza, Catanzaro e Crotone per una estensione complessiva di circa settecento chilometri su 1.670 esistenti in Calabria e questo colloca il Parco della Sila al primo posto in Italia nella organizzazione di tali percorsi adatti al trekking’’. Lo ha affermato il presidente nazionale del Club Alpino Italiano (CAI), Umberto Martini, intervenuto, con il Commissario del Parco, Sonia Ferrari, alla cerimonia inaugurale e del taglio del nastro dei sentieri, svoltasi nell’area d’ingresso dell’Arboreto, ex Vivaio Sbanditi, nella Fossiata. La rete - composta di 66 sentieri, 51 secondari e 5 tratti del famoso sentiero Italia, alcuni accessibili anche per i disabili - è stata inserita nelle strategie di azioni intraprese dall’Ente silano per valorizzare e promuovere il meraviglioso e ricchissimo patrimonio ambientale e naturalistico. Il progetto ha avuto inizio nel 2009 quando l’Ente Parco, in seguito ad una verifica dei sentieri sul suo territorio, ha rilevato che la rete sentieristica presentava un’ importante disomogeneità risultando inadatta al trekking, così come a semplici passeggiate nei boschi della Sila.
Per effetto di un’apposita convenzione sottoscritta con il Club Alpino Italiano, unica Associazione italiana abilitata e riconosciuta per la individuazione, ripristino ed accatastamento dei sentieri, con fondi messi a disposizione dall’Ente Parco, e con la collaborazione delle sezioni CAI di Cosenza e Catanzaro, si è potuto concretizzare questo importante e strategico progetto dei percorsi sentieristici, che grazie ad un loro inserimento nell’apposito catasto il Parco Nazionale della Sila amplia la sua esposizione e presentazione a livello internazionale. Ora gli amanti del trekking, gli appassionati della Sila proprio per la sua natura di altopiano e quindi per la sua conseguente fruibilità, possono godere delle bellezze del Parco grazie anche a questi sentieri che sono tutti dotati di tabelle segnavia, tabelle con indicazione delle località e circa 100 pannelli che presentano la mappa, il livello di difficoltà, la lunghezza ed altre caratteristiche dell’intero sentiero.
E’ toccato al delegato del Presidente del Parco dell’Aspromonte, Antonino Falcomatà, anch’egli appartenente alla famiglia del CAI, ricordare e puntualizzare che “per la tutela del territorio ci sono le leggi, mentre i Parchi devono creare occasioni di sviluppo per il proprio territorio e questo sta accadendo con il Parco Nazionale della Sila. La rete dei sentieri ne potrà costituire un forte supporto”. Un lavoro che proseguirà ad opera del Parco della Sila, avendo già pianificato la manutenzione dei sentieri, per la cura, la difesa e la promozione di cui al progetto MaB Unesco, che lo vede, tra l’altro, impegnato nella raccolta delle dichiarazioni di sostegno per il riconoscimento (www.parcosila.it), sempre ad opera dell’Unesco, dell’attestato “patrimonio dell’umanità”, con il quale si aprirebbero nuovi percorsi finalizzati allo sviluppo e alla conoscenza di questo straordinario territorio che dovrà trovare una particolare sensibilità ed attenzione da parte dell’intera comunità calabrese, oltre ai fruitori diretti.