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Il punto è chiedersi cosa inaugurerà Matteo Renzi il prossimo 22 dicembre e come sia possibile che Premier, Ministro delle Infrastrutture e Presidente dell’ Anas propinino agli italiani (e agli stranieri, visto che il mirabolante annuncio è stato dato prima all’Assemblea Nazionale del Pd e il giorno dopo nientemeno che alla Stampa Estera) una cosi’ evidente balla colossale senza colpo ferire.
Da Salerno a Cosenza funziona piu’ o meno un tracciato decente, con le tre corsie in entrambi i lati. Ma da Cosenza in giu’ un tratture era ed un tratture e’ piu’ o meno restato tranne i lavori da Altilia verso sud che poi si fermano nel vibonese e poi riprendono per poi bloccarsi di nuovo a Villa. Entro il 2016 non sara’ quindi completata nessuna autostrada ma solo che i lavori in corso, quelli già progettati, finanziati e appaltati verranno – al massimo - conclusi. Tutto qua. Ovviamente i tratti nemmeno appaltati – tra i quali quello appunto tra Altilia a Cosenza – resteranno piu’ o meno come sono, qualche riverniciatura, qualche guardrail sostituito e nulla di piu’. In tutto sono decine di chilometri che - si dice da anni - siano stati già progettati ma nemmeno finanziati e che quindi sicuramente non sono stati appaltati.
Di cosa stiamo parlando dunque? Solo di un’autostrada (che secondo alcuni non puo’ nemmeno essere definita tale) che non può essere completata entro questo dicembre perché bisogna ancora trovare i quattrini necessari per lavori da svolgere in tempi lunghi. Renzi, Armani e Delrio giocano quindi nel vecchio equivoco innestato dal predecessore di Armani alla guida dell’Anas, quell’ineffabile dottor Ciucci che ha via via cambiato date e carte sulla A3: per anni s’è giocato sull’equivoco tra la fine dei lavori appaltati e il completamento del rifacimento dell’A3 relegando sullo sfondo il fatto che i lavori appaltati non hanno ancora mai compreso l’intero tracciato da rifare (e non c’e’ solo quel tratto nel cosentino). Si sarebbe dovuto correttamente dire: per completare i lavori appaltati e non per completare l’autostrada e si sarebbe sempre dovuto ripetere che si stava solo ritoccando una strada e non costruendo una nuova autostrada. Su quest’equivoco Ciucci e l’Anas ci hanno marciato. E con loro lo hanno fatto ministri, presidenti del Consiglio, parlamentari calabresi e meridionali (tranne rare eccezioni).