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Quando un libro calabrese viene premiato dal Corriere della Sera
Scritto da lametino9 Pubblicato in Filippo Veltri© RIPRODUZIONE RISERVATA
"Cola Ierofani, Amori e politica nel secolo breve", edito da Città del Sole, è stato l'unico libro di autore calabrese entrato nella classifica che annualmente il Corriere della Sera ricava dalle letture fatte nell'anno dai suoi giornalisti e collaboratori. Una classifica molto prestigiosa.
Il libro di Tripodi svela senza presunzione né sentenze la vera natura della Calabria, dei suoi cambiamenti, del suo progredire, della sua storia, dei suoi linguaggi verbali e non, è un’autentica epopea della nostra regione, raccontata attraverso la storia di questo personaggio reale e realista che disegna il cambiamento dei costumi e delle abitudini, sociali, familiari e relative alla sfera sessuale. Ma il tema portante del libro è quello politico ed è inevitabile che la discussione si sposti su tale argomento. Antonio Calabrò la veicola in questo senso, osservando che è presente nell’opera una “via calabrese al comunismo”, ovvero un comunismo forte, maschio, una corrente entro la quale, diceTripodi, i dirigenti politici venivano rispettati anche dai personaggi più influenti dei clan mafiosi, un comunismo che non sempre si rispecchiava in quello dei ragazzotti di lotta continua che venivano dal nord.
L’eros. Altro tema portante della storia di Cola. Personaggio che non si risparmia assolutamente in questo senso e che ci dà, anche in questo caso, la visione del cambiamento dei mondi erotici maschili e femminili. Eros che viene utilizzato fortemente e sapientemente dall’autore del libro come catalizzatore all’interno delle storie narrate.
Politica e amore. Temi forti, scottanti, portatori nei secoli di cambiamenti radicali, raccontati con forza e naturalezza da uno dei personaggi tra i più colti che la nostra Calabria possiede. Con un linguaggio che utilizza le espressioni dialettali con grazia ed intelligenza, con attenzionepr ai veri significati delle parole.
E scopriamo immediatamente che il piacere maggiore dello scrittore in questa sua opera è stato proprio quello di "giocare" con i significati delle parole e con il loro utilizzo appropriato, scelto, ragionato. Così nel libro le parole non sono solo elementi di un discorso, ma interi mondi dietro i quali il lettore può trovare la vera chiave del racconto. A partire dal titolo, come spiega lo scrittore, “ierofania”, letteralmente “manifestazione soprannaturale del sacro”, viene attribuita non a caso come cognome al protagonista Cola Ierofani, militante politico di provincia che, con una singolare fedeltà al proprio cognome, riconosce come sacri solo la speranza in una trasformazione politica della società nella quale vive e i piaceri occasionali o approfonditi con i corpi del genere femminile.