Mimmo Rotella dieci anni dopo, quello che manca

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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 Mimmo Rotella vive ancora nel ricordo dei tanti che in questi giorni hanno pensato di celebrare il decennale della sua scomparsa con eventi e mostre in tutta Italia. Il maestro dello strappa e incolla, come viene definito nell'edizione di Guide della ‘Repubblica’, ha inventato un genere, quello del decollage, partendo dalla sua città natale, Catanzaro. A seguire con costanza e con un sentimento profondo di amicizia la promozione e la diffusione del genio di Rotella, c’è Piero Mascitti, manager culturale, anche lui catanzarese, innamorato dell'arte e fedele agli insegnamenti di Mimmo Rotella. Mascitti tra l'altro, come riportato dal Corriere della Sera, è direttore artistico della mostra ospitata al Mamm di Mosca con la quale si indaga sugli anni '70 italiani.

Dunque, il grande maestro, che in una lettera del 27 marzo del 2000 annunciava con grande gioia che finalmente il progetto di una Fondazione a lui intitolata era diventato realtà. E scriveva così: ‘’scopo dell’istituzione non è solo promuovere la mia idea artistica ma soprattutto dare la possibilità di emergere a tutti i giovani talenti che, nel Sud, ancora oggi, hanno bene poche occasioni di confronto e vetrina. E’ soprattutto per questo che ho voluto che la sede della Fondazione fosse proprio a Catanzaro, mia città natia, per riconoscenza alla mia terra, ma anche con la prospettiva di riuscire a fare di questa Regione un importante crocevia culturale’’.

Per il Maestro la Fondazione a suo nome dovrà avere la funzione di motore propulsore di una riuscita a lungo, e da tanti, attesa. Ho voluto fermamente che la fondazione fosse costituita in Calabria e nell’anno 2000, attribuendo un significato simbolico a questo inizio millennio che mi auguro sia portatore di nuove opportunità per il Mezzogiorno tutto e in particolare per i giovani calabresi sempre alla ricerca di nuovi orizzonti, artistici e non. Il simbolismo legato all’anno 2000 spero sia ben augurale per tutti ed anche per il cammino della Fondazione Mimmo Rotella’’.

Alla Fondazione, e quindi a tutti i Calabresi, ‘’offrirò - proseguiva il Maestro - alcune delle mie opere più significative, che dovranno essere esposte in uno spazio dignitoso e la cui vista dovrà essere possibile a chiunque le voglia vedere. La mia idea, per il futuro della Fondazione, è legata a una visione culturale ampia di confronto e di dibattito e non alla costituzione di una scatola chiusa, riservata a pochi, che non avrebbe senso e finirebbe con lo svuotare di significato la mia stessa concezione dell’arte e della vita. Da Roma in giù non esistono Fondazioni che si occupino di arte contemporanea, la nostra potrebbe essere la prima, potrebbe diventare, automaticamente, punto di riferimento centrale di una rete, che in Calabria esiste, ma che non ha coordinamento’’.

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