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La farsa dell’ università nel centro storico di Catanzaro non ha mai fine. Ora è uscita fuori una prima verità, come ha giustamente e correttamente sottolineato il rappresentante degli specializzandi dell’Università Magna Graecia, Sebastian Ciancio. “La logica vuole che l’insediamento delle attività universitarie presso una qualsiasi sede richieda preventivamente l’idoneità della medesima al fine di garantire agli studenti un’adeguata accoglienza. Come volevasi dimostrare, dopo settimane di battaglie - dice Ciancio - leggiamo che occorreranno dei mesi per il completamento dei passaggi tecnici relativi alla sistemazione e all’arredo dei locali. Motivo per cui le attività del secondo anno saranno ospitate momentaneamente al Campus per garantire la continuità didattica e formativa, proprio come richiesto dalla nostra istanza del 3 Ottobre. Istanza corredata dalle firme dei colleghi specializzandi e diretta agli interlocutori politici che, dopo anni di buio istituzionale, pare abbiano finalmente a cuore la valorizzazione della nostra Scuola di Specializzazione per la Professioni Legali. Tralasciando i pareri opinabili sulla vocazione accademica del complesso monumentale San Giovanni che non spetta a noi tracciare; trascurando gli aspetti amministrativi sulla gestione del Complesso (Fondazione Politeama? Comune?), la disponibilità dei locali e la legittimità della delibera adottata dal Consiglio Comunale che non ci riguardano direttamente; ignorando se la concessione d’uso gratuito delle sale del piano terra del Complesso all’Università e gli interventi previsti siano in contrasto con le norme di legge in materia, apprendiamo quantomeno dell’impegno che l’amministrazione comunale vuole assumere in favore dell’Alta Formazione Universitaria.
Prima di trasferirci a Febbraio, ultimati i lavori di adeguamento, sarà nostra intenzione - dice ancora Ciancio - toccare con mano quel pacchetto di benefit che - come giustamente predicato dal Comune - potranno permettere alla popolazione studentesca di cogliere al meglio tutte le potenzialità offerte dal centro città. Senza servizi - conclude Ciancio - nessuno specializzando di Catanzaro acconsentirà a questo trasferimento nel bel mezzo dell’anno accademico, sia chiaro! Con a cuore le sorti del centro storico, possibilisti sulla nascita di un Centro di Alta Formazione Professionale a Catanzaro che consolidi il rapporto tra Università, Comune e Tribunale; rimanendo fedeli a quell’idea di Campus come sede della formazione e contenitore dei corsi di laurea, consapevoli della bontà di questo progetto; noi suggeriamo alle Istituzioni che per raccogliere veri risultati servono programmazioni lungimiranti. Basta improvvisazioni”.
Ovviamente sulla presa di posizione di Ciancio è riscoppiata la polemica e Catanzaro non ha risparmiato accuse nemmeno troppo velate: ‘‘ma davvero la città capoluogo può permettersi di dare diritto di veto a chiunque? Gli studenti vanno senz’altro curati, incoraggiati, aiutati, ma da qui a dover soggiacere a posizioni dal sospetto sapore politico ce ne corre. V’è, infatti, innanzitutto il diritto della città di stabilire la migliore cura di se stessa e degli interessi generali ad essa affidati, assumendo tutte la decisioni strategiche che le consentano di conseguire al meglio la sua mission di città capoluogo di regione e sede di una importante Università’’.Siamo, dunque, al mercato della frutta, con tutto il rispetto della frutta e dei mercati. L’Università è (ri)diventata teatro di una diatriba come se si trattasse di un qualsiasi atto amministrativo. Ma non è così, non può essere così.