© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Era il 1922, si inaugurava il primo tratto della ferrovia silana. La Ferrosilana garantiva in quegli anni un trasporto sicuro a chi voleva spostarsi da Pedace a San Pietro in Guarano. Nel 1931 al tragitto si aggiunsero quasi 20 km di binari per arrivare fino a Camigliatello. Bisognerà attendere il 1956 per vedere il treno della Sila nella stazione di San Giovanni in Fiore, la capitale dell’altipiano silano.
A cavallo del terzo millennio per motivi economici e strutturali la linea, però, viene abbandonata e dismessa. Nell’agosto 2016 il treno a vapore, a sessant’anni dal completamento della tratta Cosenza-San Giovanni in Fiore, è tornato a fischiare e sbuffare attraverso meravigliosi paesaggi e aria incontaminata, dopo i lavori di ripristino e messa in sicurezza promossi dal presidente Mario Oliverio.
Il Parco nazionale della Sila ha pubblicato nel febbraio 2017 un volume di 350 pagine scritto da Fedele Sirianni, Emilio Salatino e Domenico Cerminara che celebra la storia della ferrovia silana. Si chiama In treno sulla Sila. Foto, documenti originali, dati e tanto altro. Gli autori del libro spiegano nel dettaglio le peculiarità della linea, che, fin dalla sua creazione, ha rappresentato un servizio di trasporto molto utile per gli abitanti dell’altopiano silano. Ponti, gallerie, stazioni, dislivelli: il saggio dimostra che la costruzione della ferrovia è stata una prodezza tecnica. Ora il treno attrae turisti e curiosi anche per questo.
Da alcune settimane, inoltre, è all’esame della Commissione lavori pubblici del Senato – dopo l’ok della Camera – la proposta di legge DEI DEMOCRATICI per istituire ferrovie turistiche attraverso il riutilizzo di tratte abbandonate e di interesse storico. La linea Cosenza-San Giovanni rientra in questo progetto. E rappresenta una enorme risorsa per la Calabria interna alla luce del successo che ha riscosso la riapertura da quest’estate, a fini turistici, del treno silano. I paesaggi selvatici che si attraversano sono davvero incredibili. Fondamentale, ora, è l’apporto dei commercianti e degli operatori turistici che devono contribuire ad una grande operazione di valorizzazione del Parco Sila.
Non resta, DUNQUE, che salire a bordo del treno della Sila. Un'esperienza unica aspetta il viaggiatore, fino ad arrivare alla più alta stazione ferroviaria a scartamento ridotto d’Europa, oltre 1400 metri d'altezza. IL libro di Sirianni ne narra storia e passaggi e portarlo con se’ nel viaggio non sarebbe affatto male.