Il turismo cresce e le lamentazioni

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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 Alcuni giorni fa è stato presentato in Regione dal presidente Oliverio il quindicesimo rapporto sul turismo in Calabria, presente il professor Emilio Becheri, uno dei maggiori esperti di turismo nazionale e internazionale, il quale ha curato un capitolo del rapporto che sviluppa un’analisi comparativa delle performance regionali e nazionali del settore.  Secondo lo studio il 2017 ha fatto segnare, per il movimento turistico regionale, il record di arrivi e di presenze turistiche, circa 1,800 milioni di arrivi e 9 milioni di presenze. Il primato storico delle presenze si è registrato anche riguardo alla componente estera del movimento turistico, 317 mila arrivi per circa 2 milioni di pernottamenti. che le presenze complessive sono 25,873 milioni, con un moltiplicatore di 3,04. Il movimento turistico complessivo della regione è, dunque, pari ad almeno tre volte quello che appare dalle statistiche ufficiali. Si tratta di un incremento notevole tenuto conto del fatto che, generalmente, in campo turistico i cambiamenti sono molto lenti e si sedimentano e diventano evidenti solo nel corso di più anni. Ovviamente in Calabria di tutto questo si parla con distrazione, mentre proseguono le lamentazioni, i però, i ma, i vabbè ecc ecc. La solita litania insomma. Ma noi siamo testa dura e, dunque, vogliamo ragionare di quello che sta avvenendo da tre anni a questa parte in un settore decisivo per lo sviluppo, la crescita, le stesse possibilità occupazionali quale è il turismo.

 Dal 2015 si è innescata - questa la vera novità, comunque si vuole girare la frittata - una sostanziale ripresa.  Si è assistito nell’ultimo decennio a un andamento sfavorevole fino al 2014, con un picco negativo del -15% circa rispetto al 2017. Si è cioè invertita la tendenza sia in relazione agli ospiti italiani che a quelli stranieri. Si tratta di dati importanti che ci dicono che la Calabria ha delle potenzialità enormi. I risultati positivi non sono un caso ma il frutto di diverse componenti messe insieme che hanno prodotto la proposta di un’offerta turistica diversificata che tiene conto del prodotto balneare, di quello naturalistico, sportivo, culturale ed enogastronomico. La stagionalità continua a essere tra le più elevate d’Italia, con il massimo picco nei mesi di luglio e agosto, meno accentuata per gli stranieri che da giugno ad ottobre si distribuiscono in un arco temporale più ampio, si ravvisano però nel 2017 segnali positivi rispetto all’anno precedente la concentrazione nel mese di agosto passa dal 36% al 33% si attenua, infatti, la concentrazione delle presenze degli italiani passando da circa il 40% del 2016 al 37% del 2017.

   Il dato interessante che emerge nel 2017 è rappresentato dal fatto che la Calabria è stata scelta nella sua complessità di patrimonio naturalistico, quindi non solo per gli 800 km di coste e per il mare, che rimane il primo prodotto in termini di offerta, ma anche per i suoi borghi caratteristici, per la  montagna con i parchi nazionali e le riserve naturali, per i siti archeologici e i musei. Inoltre, parlando dell’aumento delle presenze straniere va sottolineato che, secondo i dati forniti da Sacal, tra il primo gennaio e il 31 marzo di quest’anno si è registrato il 49% di arrivi di turisti internazionali in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Inoltre, a seguito di una candidatura avviata nel 2017 la Calabria è stata scelta dalla Federazione del turismo tedesco Drv per l’organizzazione della 68° edizione del meeting annuale del turismo tedesco, mai svolto in Italia, con la partecipazione prevista di 650 tour operator. C’è poi il turismo lento: un turismo capace di esaltare le tipicità dei luoghi in particolare attraverso i Cammini, itinerari in chiave slow. Perciò, attraverso un avviso pubblico sono stati concessi contributi alle associazioni che praticano e fanno praticare ai turisti Cammini in Calabria. E il Cammino di San Francesco di Paola e il Sentiero del Brigante tra l’Aspromonte e le Serre figurano con orgoglio tra i Cammini presenti nell’Atlante digitale dei Cammini d’Italia.

  Becheri ha dichiarato che “la “Calabria è una regione con grandi potenzialità: ci sono tutte le condizioni per recuperare le difficoltà e raggiungere gli stessi risultati ottenuti dalla regione Puglia dal 2006 a oggi” e ha suggerito la nascita di un nuovo patto tra istituzioni ed operatori “che potrebbe portare – ha detto - vantaggi notevoli per il turismo e lo sviluppo economico del Mezzogiorno”. Di tutto ciò dovremmo discutere oggi noi tutti.

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