© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
In tanti hanno partecipato nel pomeriggio domenicale di due settimane fa, a San Floro, alla posa della prima pietra di Mulinum di Caccavari e soci. Una semplice ma grande idea si è così’ trasformata in un grande progetto imprenditoriale ed ha avuto così’ il decisivo passo di inizio, con tanto di diretta su mamma Rai.
La storia è nota, anche perché ha riportato San Floro, con le sue risorse naturali, agli onori della cronaca nazionale, della grande stampa, dei grandi mezzi di comunicazione, in Italia e all’estero. Ed è la storia di Stefano Caccavari, imprenditore di 27 anni, già noto per l’iniziativa dell’Orto di famiglia, che decide che sarebbe un peccato se si perdesse, così come stava per accadere, l’ultimo mulino bio certificato di San Floro. Con tutto il significato che ha una tradizione che non può andare perduta.
Ma all’amore per la tradizione, per la propria terra e i suoi frutti, Stefano unisce l’abilità tecnologica e una grande idea: lanciare su Facebook una raccolta di fondi proprio per salvare il mulino in pietra. Gli esiti? Il traguardo di cinquecentomila euro raggiunto. Una sensibilità e una partecipazione arrivata in rete da ogni dove. La buona idea prende sostanza. E non è più solo l’acquisto del mulino. E’ Mulinum. Una grandissima startup agroalimentare. Domenica 18 settembre la posa della prima pietra. Un'impresa da portare avanti puntando sulla terra e su una grande carta ancora tutta da giocare: l’economia agricola calabrese.
Nell’inverno scorso (era febbraio) Caccavari lanciò il suo appello, Salviamo l’ultimo mulino a pietra della Calabria, e scrisse:’ ’Circa un mese fa, mentre stavo macinando il nostro grano di famiglia,il mugnaio Giulio mi ha dato la brutta notizia:Stefano, macina ora il tuo grano perché vendo il mulino a pietra a gente della Toscana.Io sono rimasto di stucco, per trovare quel mulino avevo passato giornate sul web e alla fine l’avevo trovato, era a 93 km da San Floro, ma l’avevo trovato.Torno a casa col pensiero del mulino, dove andare a macinare? Per la stessa qualità bisogna andare o in Sicilia o in Basilicata.
Perché quello è l’unico Mulino a pietra naturale attivo e in funzione, perché quelli restaurati dai comuni, quelli nei musei a noi non interessano, noi vogliamo strumenti messi a norma e attivi. Questo pensiero mi accompagna da ormai 20 giorni circa, ho maturato l’idea che a San Floro e in Calabria il Mulino a pietra ci serve e qui deve rimanere che ne sarà dei nostri campi di grano antico? Che ne sarà di tutte le mamme che usano la nostra farina? Che ne sarà di tutti i contadini che non potranno più macinare?Adesso mi serve una mano, adesso dobbiamo salvare il nostro mulino,ho pensato che mettendo ognuno di noi una quota, possiamo comprarlo con 15 mila euro, ovviamente sarà il mulino di tutta la Calabria e sarà operativo qui a San Floro, diventerà il primo e unico mulino a pietra biologico della Calabria’’. Caccavari e i suoi soci ce l’hanno fatta. Ora il Mulino può diventare davvero realtà. Una bella storia da raccontare ancora.