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Sud e Calabria non ce la possono fare senza il supporto del resto del paese. Abbiamo diritto a quel supporto. Ma possiamo chiederlo solo se mettiamo a posto le nostre cose, se il Paese ha la certezza che abbiamo distrutto le criticità e i meccanismi che continuano ancora oggi a provocare spreco, inefficienza, incompiute, ruberie, mercati illegali, spazi per la criminalità organizzata: parole e musica mai più sensate scritte da un deputato del Pd, Demetrio Battaglia. Tutte da condividere.
Ma proprio perché siamo il punto più critico del Sud e del Paese dobbiamo immaginare un progetto politico che parta dalla nostra terra. La Calabria – dice Battaglia - deve fare tre operazioni e tutte e tre, in qualche modo, oltre che l’insieme della politica e delle forze sociali della Calabria - sindacati, forze sociali, cultura, università, Chiesa e volontariato - coinvolgono più o meno direttamente il Presidente Oliverio.
Intanto, la Calabria deve avviare un’iniziativa strategica definendo una proposta capace di coinvolgere tutto il Mezzogiorno. Ma non basta. Serve credibilità. Il presidente Oliverio e il Pd, centro del Governo di Roma e di una parte rilevante dei poteri istituzionali, devono avere il coraggio di una svolta che vada oltre, molto oltre, nell’attrezzare la Calabria, per quanto di sua competenza, a una vera e propria rivoluzione che faccia saltare tutti i grumi che stanno per tracimare in una tragedia inimmaginabile.
Senza questa urgente scelta – prosegue il deputato democratico - faremmo solo retorica. Per riuscirci vanno abolite anche dentro il Pd calabrese le logiche negative che fanno prosperare un sottobosco incapace e poco trasparente. Un insieme che usa nella quotidianità della gestione la Regione e il Pd come luoghi di pratiche furbe e prevaricatrici per un esercizio di sfrenato potere. Un blocco di negatività che paralizza la discussione e il confronto democratici su problemi e strategie in cambio di uno scontro tra diffidenze, tatticismi e posizionamenti per obiettivi di potere.
La terza mossa è la costruzione di un rapporto positivo col resto del paese, dove abbiamo poco credito e pessima immagine, e col Governo Renzi al quale, pero’, non pare proprio che la Giunta Oliverio vada tanto a genio, come conferma la scelta del Commissario alla Sanità, fatta senza alcun rapporto con il Presidente della Regione. Qualcosa dovrà cambiare in questo rapporto altrimenti si faranno in male in molti. Non solo Oliverio.