Bankitalia e Confindustria, tutti i dati sulla crisi

Scritto da  Pubblicato in Filippo Veltri

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Nel 2012 l'attività economica della Calabria ha subito un forte calo in tutti i principali settori, con una diminuzione stimata del Pil regionale pari a -3%, in misura superiore al Mezzogiorno e all'Italia. Sono questi alcuni dei dati sullo stato di salute dell'economia calabrese contenuti nel rapporto della Banca d'Italia presentato nei giorni scorsi e, su cui, la politica ma anche l’imprenditoria calabrese ha fatto calare una sorta di nuovo muro di Berlino. Nessuno ne parla, come se si trattasse di acqua fresca. Identico quadro ha dipinto la Confindustria a Cosenza, alla presenza del suo direttore generale.

Parallelamente, nella Regione, è stato registrato un forte aumento del tasso di disoccupazione, dal 12,7% al 19,3%, quasi il doppio della media nazionale, dovuto al calo degli occupati e al conseguente incremento delle persone in cerca di occupazione. La regione, nel 2012, detiene una serie di primati negativi, con un calo degli investimenti e dei consumi, la riduzione delle esportazioni, una forte contrazione del Pil superiore al -2,4% registrato a livello nazionale. A ciò si aggiunge un calo marcato dell'occupazione e un aumento vistoso della disoccupazione tanto che, su 100 persone, solo 41,6 oggi risultano occupate. Dal rapporto di Bankitalia emerge che, nella seconda parte del 2012, si è accentuato il calo dell'occupazione (-1,9% nella media dell'anno), più elevato di quello osservato nel Mezzogiorno e in Italia (rispettivamente -0,6% e -0,3%), e che, dal 2007 al 2012, il numero degli occupati è diminuito di 36mila unità, un calo pari al 6%.

Preoccupanti anche i dati relativi alle crisi aziendali, con un aumento esponenziale dei protesti, dei fallimenti e dei concordati preventivi. Secondo i dati Cerved, nel 2012, sono state aperte 280 procedure fallimentari a carico delle imprese, l'8,4% in più rispetto al 2011 e, nel periodo 2009-2012, i fallimenti sono aumentati a ritmo sostenuto: rispetto al 2008, le istanze presentate nel 2012 sono risultate più elevate del 60%. Tra i settori di specializzazione, sono lievemente aumentate le esportazioni nell'agroalimentare (+1,8%) mentre sono nettamente diminuite nella chimica (-20,4%) e una scarsa propensione all'export si registra anche  nel settore manifatturiero.

In calo anche il reddito disponibile delle famiglie, che si é ridotto dell'1,8% nel 2012, provocando un'ulteriore riduzione della spesa per l'acquisto di beni durevoli (-11,2%), ancora più accentuato di quello riscontrato nel 2011. Per quanto riguarda il turismo, dal documento della Banca d'Italia emerge che la spesa dei turisti stranieri ha subito una forte contrazione (-19%), portandosi ai livelli minimi dall'inizio della crisi, in controtendenza rispetto al dato del Mezzogiorno e del resto d'Italia. Insomma, una Caporetto (peraltro annunciata) di fronte alla quale il Pd parla di come fare i suoi congressi, il Pdl di come non spaccarsi tra ex Forza Italia ed ex An, i 5 Stelle di rimborsi ed espulsioni, i Centristi di come non dividere Monti da Casini. Poveri noi.

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