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Un paio di settimane fa – giorno piu’ giorno meno - con tanto caldo e voglia di mare, in una piazza di Lamezia Terme si sono raccolte 5 mila persone per partecipare ad una manifestazione di 5 Stelle, con il vicepresidente della Camera Di Maio. Hanno parlato di sanita’, e non solo. E’ il caso di ritornarci per fare qualche valutazione su quel che esprime quella piazza e anche su quello che hanno in realta’ dimostrato le recenti elezioni amministrative in tutt’Italia, dove il Movimento 5 Stelle ha ottenuto, come e’ noto, grandi risultati ma non li ha affatto replicati in Calabria.
La prima cosa che balza agli occhi e’ che bisognerebbe rottamare - tutti quanti - la parola antipolitica. Continuare a rappresentare il clamoroso successo dei 5S come un trionfo dell’antipolitica e’ una sciocchezza senza fine. Quella piazza di Lamezia, quei voti da Torino a Roma, esprimono viceversa tanta politica: quella di una richiesta di cambiamento, di mutamento, che e’ trasversale per forza di cose; si manifesta in piu’ modi e taglia societa’ e partiti in maniera netta. Paolo Franchi, sul ‘Corsera’, ha coraggiosamente scritto che i voti grillini sono un ‘’esperimento democratico’’. Forse non sara’ cosi’, forse non e’ ancora cosi’, forse non lo e’ mai stato ma e’ certo che occorrerebbe guardare a questi fenomeni con un minimo di attenzione in piu’.
Senza cioe’ anatemi o bocciature preventive ma mettendoli alla prova. C’e’ un fiume che corre verso di loro e quella piazza di Lamezia ne e’ l’ennesima conferma, e soprattutto in Calabria dovrebbe di piu’ acuire le attenzioni di chi oggi governa ma anche di chi fino a l’altro ieri ha menato le danze. Un’attenta riflessione dovrebbero, pero’, farla pure i 5 Stelle nostrani, visto che – tanto per citare i due casi piu’ recenti e cioe’ la Regione e Cosenza ma un anno fa pure Lamezia – il vento grillino da queste parti si e’ visto poco in questi anni nel segreto delle urne, mentre quei 5 mila di domenica pomeriggio a Lamezia testimoniano di una domanda crescente di politica nuova anche da queste parti. Candidature non brillanti? Forse. Scarso radicamento? Probabile. Inevitabili rischi per movimenti nuovi e giovani? Certamente. Ma visto che alle Politiche anche in Calabria quel vento si colse non e’ ben chiaro dove vanno a sbattere quelle misere percentuali raccattate, per ultimo, dai grillini a Cosenza. Non vorremmo che taluni virus della vecchia politica (esempio: l’autoreferenzialita’ di qualche leader) comincino ad insinuarsi anche da quelle parti. Vedremo.