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di Battista Notarianni
E’ semplicemente scandalosa la decisione del Commissario per l'Emergenza ambientale, Graziano Melandri, di accogliere la richiesta del sindaco di Catanzaro, Traversa. Costui, neo sindaco di ritorno, deputato pdl e membro del CdA della Sacal, ha chiesto ed ottenuto che il suo Comune sia l’unico a poter usufruire della discarica di Alli. L’avallo di Melandri alla richiesta (diktat?) di Traversa è scandalosa perché, in una situazione di emergenza sempre più grave che riguarda l’intera Calabria, viene meno in questo modo quel concetto di solidarietà, che è un valore costituzionale oltre che etico.
E’ scandalosa perché ancora una volta, l’ennesima, Catanzaro guarda ai suoi interessi fregandosene dei diritti e delle necessità del resto del territorio. Vorremmo sapere a questo punto cosa ne pensa la presidentessa della Provincia, Wanda Ferro; cosa ne pensa il presidente della Regione, Scopelliti; cosa ne pensa il presidente del consiglio regionale, Talarico. Vorremmo sapere da costoro anche cosa intendono fare, o meglio: reagire, a questa scelta egoistica, odiosamente prevaricatrice, punitiva per le altre città del territorio. Nella riunione convocata su iniziativa del prefetto Repucci su input dei 79 comuni che saranno penalizzati da questa decisione, il commissario Melandri, nel tentativo di giustificare un provvedimento scandaloso, ha invece aggravato la portata di questa scelta.
Dire infatti che i 79 comuni “della provincia utilizzeranno gli impianti di Crotone, Pianopoli e Lamezia Terme” (Ansa) denota una sottovalutazione della situazione-rifiuti e la scarsa conoscenza della capacità ricettiva delle tre discariche. Forse il Commissario per l’emergenza ignora che delle tre discariche citate, quella di Lamezia è già piena, vicina al collasso e quindi incapace di poter smaltire i rifiuti, mentre quella di Pianopoli è diventata l’unico terminale della zona per lo smaltimento? Da qualunque lato la si guardi, questa decisione “salva” solo Catanzaro e condanna gli altri Comuni. E quello che erano voci, sussurri e sospetti, diventano con quest’atto solo certezze. Specialmente se il potere politico e istituzionale viene usato a favore di uno e quindi a scapito tutti. Perché in Calabra è così: tutti i comuni sono uguali, ma alcuni lo sono più degli altri.
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