Orso M49: lettera ai Trentini

Scritto da  Pubblicato in Francesco Bevilacqua

© RIPRODUZIONE RISERVATA

francesco-bevilacqua-foto-blog-nuova_80da1_19973_ea258_59f1c_e96f0_cec4f_df014_db513_eb6b5_f8fb1_2c83a_da5cd_ac61d-1_c49d8_8565a_1a702_73902_90cc3_d8d69_c1afb_508ed_14fbf_1602e_c1835_27877_1f47f_c6130_553d9_7ee8b_d4abb__.jpgMiei cari vicini di casa,

sono vivo e sto bene e così spero di voi e delle vostre famiglie. Mi dispiace per tutti quei super-tecnici che si sono dovuti dimettere o hanno subito ramanzine per causa mia. È strano come non riusciate a capire che è il vostro Dio ad avermi suggerito di fuggire. Lui dice che io sono creato per il bosco e non per le gabbie. E mi ha anche mostrato l’atto con cui ha donato a noi animali queste magnifiche montagne, che, dice, non erano state fatte per i trastulli goderecci di voi umani.

Anzi, mi suggerisce che nel vostro più importante libro sacro, c’è un versetto che recita: “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse”. Un vostro co-specifico, il rabbino Jonathan Sacks, scrive che con il verbo “coltivare” il Buon Dio ha inteso “servire” e che il significato del verbo “custodire” non è il detenere del proprietario ma “avere la responsabilità di preservare ciò che non ci appartiene”. E anche il vostro Papa Francesco la pensa così in “Laudato si’”. Ora, io vi ringrazio perché volete “servirmi” e “preservarmi”, ma sono costretto a ricordarvi che non vi appartengo. Dunque perché mi inseguite e volete catturarmi ed uccidermi? Per il vostro diritto uccidere una persona è reato: non capisco perché non dovrebbe esserlo anche uccidere un orso. Si, lo so che prima o poi riuscirete ad abbattermi a fucilate (magari fingerete, come è accaduto con altri miei simili in passato, che si è trattato di una overdose di tranquillante). Ma per quel po’ che mi resta da vivere vedrò di farlo con dignità, anche se dovesse costarmi la vita. Fra di noi si dice: meglio vivere un giorno da orso che mille da umani. Considerate anche le profanazioni che quotidianamente fate alla Terra che ci ospita e l’idolatria del potere, la propensione all’obbedienza cieca che caratterizza la stragrande maggioranza di voi. D’altra parte non ho ferito né ammazzato alcun umano. Se qualcuno si è spaventato me ne dispiace. Ma sono loro che si sono messi sulla mia strada.

Permettetemi, cari Trentini, di farvi notare che c’è qualche contraddizione nei vostri ragionamenti. Da un lato pubblicizzate la bellezza delle vostre montagne, la biodiversità dei vostri parchi, la varietà della vostra flora e della vostra fauna, invitate i turisti a fare esperienze “wild” nei vostri boschi, ammirare piante ed animali, avete addirittura catturato me e i miei simili in Slovenia per ripopolare la vostra provincia solo per potervi vantare sui depliant turistici di avere gli orsi anche voi… e lasciate perfino che tante persone si arrampichino mani e piedi sulle rocce, sulla neve e sul ghiaccio, incuranti del fatto che possano sfracellarsi e morire: dite che il rischio è il sale dell’alpinismo e dell’andare in montagna! E poi ve la prendete se un orso come me mette in fuga qualcuno senza nemmeno ferirlo! Datevi una regolata: se volete essere una regione dove la natura regna sovrana, se ammettete che il rischio su uno spigolo di roccia è ineliminabile ed anzi vi diverte, allora dovete anche accettare che io possa spaventare qualcuno. Altrimenti chiudete tutto e concentrate la gente in parchetti e giostrine recintate, a trastullarsi in tutta sicurezza fra un piatto di canederli e uno di polenta e capus.

In conclusione, prendete atto, per favore che la parolina magica “libertà” che tanto vi piace non può essere solo appannaggio di voi umani.

Cari saluti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA