Si devono abbracciare per poterli nascondere. E dietro le mura più alte si nascondono i giardini più belli. I difetti. Accettare i nostri difetti vuol dire dare una solida casa all’amor proprio e negare il diritto di cittadinanza a tutte le insicurezze che ci perseguitano.

Se ci regaliamo di abbracciare i nostri difetti sarà la volta buona che i nostri punti deboli diventino un punto di forza. E magari potremmo diventare migliori. C’è chi si specchia e dice, mi piaccio (ma questo non vale per tutti) perché pochi si conoscono e si accettano. Dai nostri difetti evince chi siamo. E bisogna accettarsi anche se ha un suono amaro essere consapevoli di quello che non va bene. E e se li abbracciamo (i non pregi) sarà più semplice perchè solo così potremmo accettarci, capirci e correggerci. Anche perché quando ci scontriamo con qualcosa che non va e crolliamo in milioni di pezzi, magari in questo modo sarà più semplice ricostruirsi. Per questo se si abbracciano si potranno riconoscere senza fare un dramma. E di conseguenza si potrà incassare il colpo preparandosi alla controffensiva.

Da sempre se si nasconde qualcosa che non va come dovrebbe, come risultato ci sarà una profonda insoddisfazione. Invece se se ne prende atto e si accetta, si potrà migliorare la situazione e si riuscirà a non perdere le energie massimizzando gli sforzi per raggiungere l ‘obbiettivo. E proprio nell’abbraccio è inclusa la resilienza che unirà affetto, coscienza e umiltà. Prerogative che trasformano i difetti in pregi dove sempre di più le basi della virtù sono scricchiolanti. Rimane il dato che per poter essere sé stessi bisogna ambire che anche altri facciano lo stesso. Oppure, in ultima istanza inizia a prenderli in giro. I tuoi amati e odiati difetti.