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In attesa dei lunghi e infiniti pranzi e cene delle feste natalizie iniziamo a pensare alla nostra salute. Quindi bisogna giocare d'anticipo (come direbbero i commentatori sportivi) sulle pietanze da ingurgitare. E’ rigoroso. Mentre una decina di anni fa sembrava insolito aggiungere grassi nella nostra vita e girovita perché i cibi erano più naturali, ora bisogna (stare attenti) leggere e conoscere gli ingredienti con cui ci intossichiamo. Per fortuna in questa giungla di olio di palma e glucosio in ogni dove viene in aiuto l’informazione. Quasi sempre in un repetita iuvant suggerisce la diminuzione delle calorie prima dell’inizio delle feste natalizie con l'aggiunta dell'aumento delle attività sportive per rendere meno sacrificante il conteggio dei chili.
I nutrizionisti durante tutto l'anno scrivono i suggerimenti che non tutti seguono per motivi di stress mancanza di buona volontà o per poter posticipare sempre la dieta e l'iscrizione in palestra. Ora si tratta di salute e non solo di estetica quindi magari la parola (salute) innesca nelle nostre marce una soglia di volontà motivazionale maggiore. Poi diventa soggettiva la giustificazione, sono depressa non ho voglia di volermi bene poi ci penso, è una scusa non sempre valida. Quindi ben venga il tour the force gastronomico ma attenzione a non esagerare e avere un accorgimento maggiore in questi giorni. Si potrebbe cambiare modus operandi e donare un offerta in più nei cestini delle chiese. Con una mano sul cuore e uno sulla coscienza.
Secondo una ricerca di Nutrimente Onlus, associazione per la prevenzione e la conoscenza dei disturbi del comportamento alimentare , il 48% degli italiani riduce le porzioni dei propri pasti nelle settimane che precedono le feste. Da sempre è sconsigliato il digiuno preventivo. In un momento storico che vede sempre più persone con problemi di anhedonia, anaffettivi e casi di alessitimia o che si nascondono dietro il trattamento del silenzio come arma di difesa, anche il cibo diventa uno sfogo della mente. Ognuno reagisce come meglio crede agli eventi della propria vita. C’è chi rimane ancorato al proprio equilibrio svincolandosi tra una pandemia una crisi economica e energetica. Chi invece non riesce a superare gli ostacoli e si incattivisce, perde le emozioni si allontana dal prossimo fino all isolamento completo. E’ preferibile disintossicarsi, praticare sport e anche aumentare di qualche grammo in compagnia di parenti e amici. Si cura in questo modo la socialità e si evita di non sentire le emozioni. Meglio mettere etti che avere problematiche psicologiche.