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Inizia lentamente con una musica soave, “Il cinema era proprio questo, era suggestione ipnotica…..”le sue parole iniziali. E poi l’attacco di un orchestra sinfonica. Sparisce per incanto l ansia e la tristezza. È un inno contro la bruttezza che ci attanaglia in questo momento storico.
È uno spettacolo colorato, da sogno anzi da fiaba. A tratti ricorda un circo e un backstage. Abiti che fanno sognare a occhi aperti. Tutti. Rimani incantata a osservare luci colori. Tutto ti emoziona e ti rende gioisa. Ricorda un circo senza animali, per fortuna. E’ un crescendo di visioni create per farti rimanere incantato. La base musicale sono le note del Bolero di Ravel, intriso da moda, scenografia, cinema teatro dove l estetica raggiunge i più alti livelli creativi. Non è una semplice sfilata di moda. Sarebbe riduttivo definirla così. È uno dei momenti più elevati delle rappresentazioni del Genius romano della moda mondiale, Alessandro Michele, direttore creativo della casa di moda Gucci,
Lo definirei il Michael Jackson, Mozart della moda, che ha reso la penisola italiana la numero uno al mondo con la sua visione originale, da visionario sognatore della bellezza in tutte le sue arti. Da non avere concorrenti del suo calibro. Una decina di minuti della sfilata/ Gucci Fall Winter 2020 Women’s Fashion Show, in cui racconta con esagerata umiltà come nasce la sua idea, e partecipa seminascosto sulla pedana che gira lentamente con suoi modelli e modelle.
Queste creature meravigliose da sembrare attori e attrici dei film muti vengono pettinati e truccati come se fossero nei camerini. E si intravede il pubblico seduto ai bordi della pedana, che si alza in piedi per i selfie in una meravigliosa standing ovation. La musica aumenta i bpm (battito per minuto) e le modelle con le sue creazioni da sogno fanno dimenticare la nostra ansia. Poi rimangono immobili ai bordi del palco che continua a girare e uno alla volta raggiungono gli altri. Sono donne bellissime e uomini ultra eleganti . Nella seconda fila, colui che potrebbe essere nominato patrimonio dell’ umanità A. Michele, si affianca ai truccatori, modellisti e parrucchieri protagonisti semplici e preziosi diventati nello scorrere della performance di moda indossatori barbuti e fascinosi in una semplice mise scura. Lui, il direttore creativo, l uomo vincente delle pagine di moda mondiali, si intravede vicino ai suoi collaboratori e collaboratrici. Come se fosse uno di loro. In jeans t-shirt White e capello lungo nero corvino. E in questo scorrere di immagini costumi colori e suoni, termina un opera d arte vivente. E riappare intimidito a fine show dove ringrazia i presenti con un inchino e invia un bacio al pubblico per averlo amato nel suo ultimo capolavoro. A mio umile avviso è degno di Oscar della moda e Nobel della letteratura. Infine quando l ansia di questo periodo si attenua grazie a cotanta bellezza, si possono leggere le visualizzazioni dell’evento storico. Due milioni e mezzo. Finora.