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38 anni fa è morto tra le mie braccia mio padre. Ingegnere, console e assessore. Da allora sei una persona a metà. Come se vivessi con metà di te stessa. E tutto è più difficile. Vale per tutte le donne orfane del papà. Ma nei momenti più difficili ti arriva una forza un aiuto che non capisci la provenienza perché dai fastidio. Perché hai una marcia in più perché non conosci il compromesso perché sei una combattente e gli altri o ti ammirano per la tenacia o sono tanti diavoli che cercano, tentano di trascinarti verso il bruttume. Ma non ci riescono e si incattiviscono. Ho tre angeli che mi proteggono Carlo, Felice e Eugenio. Sono umani ma sostituiscono Vittorio, il mio papà. Ammirato e invidiato fino a oggi. Indiscusso talento dell'edilizia, con i miei pezzi lo ricordo e omaggio tutte le donne che lo hanno perso. I peggiori nemici sulla terra che ho incontrato lo ripeto, sono i figli di papà. Tanta tristezza e tanta fuffa. I migliori signori coloro che dal nulla si sono fatti da soli come il mio amato papà.
È un insegnamento quotidiano essere le figlie di uomini coraggiosi, visionari, combattenti, una percentuale rimane nel tuo sangue e ti dà la forza di combattere ogni giorno contro la bruttezza e la malvagità gratuita. È dedicato questo articolo a tutte le donne che non hanno il papà!