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Non è da ora che stiamo parlando da questo blog sulla necessità di ben spendere i soldi della Ue e adesso che sono stati sbloccati dico 800 milioni di fondi speciali regionali, che si aspetta? Si aspetta giustamente che Mario Oliverio, la nuova giunta che a giorni, se non sono chiacchiere, sarà completa anche come squadra assessoriale e governativa, faccia altra chiarezza, oltre quella che da tempo sta facendo, su quali sono gli organi appositi all’investimento dei fondi europei e con quali modalità. Per chiarezza intendo anche un diverso modo di assumere il personale burocratico, secondo meriti specifici professionalmente parlando e non più per meriti politici. E’ stato un meccanismo infernale e schifoso quello che ha ridotto la Calabria in condizioni comatose, appunto determinata da questo binomio interscambiabile: politica e personale burocratico e dirigenziale.
I politici nominano in pratica coloro che devono dirigere coordinare e quant’altro ovviamente secondo direttive che provengono istituzionalmente dalla stessa classe politica regionale. In parole povere anziché pensare a fare crescere la Calabria anche il sostegno dell’Ue si è invece pensato di acquisire il consenso, consolidare il potere e così via, facendo fruttare in modo perverso clientele e assistenza. Niente diritti e niente doveri in Calabria ma favoritismi subordinati al consenso. Ditemi voi come poteva crescere la Calabria con questi sistemi, nonostante la pioggia torrenziale del sostegno economico europeo. Si sono sostenuti al potere, questo senza dubbio, rossi, neri e bianchi senza badare a sfumature politiche e, vi prego, il mio non è qualunquismo ma semplice presa d’atto della realtà e, se volete, vi faccio pure i nomi dei rossi, dei bianchi, dei neri che hanno governato tutti con il medesimo sporco sistema. Se ne sono resi conto adesso tutti, quando hanno visto che i calabresi hanno preferito non andare a votare per le ultime regionali. Votare chi? Tra l’altro, anche poco capaci di gestire e governare in una pausa del malgoverno quotidiano. Adesso stiamo dando una chance a Mario Oliverio, non tanto perché è rosso ma perché sta proponendo cose interessanti che paiono voler invertire quella tendenza di cui si diceva. Forza e coraggio.