Una città sull'orlo di una crisi di nervi, tra scosse di bombe e di terremoti

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Tra una scossa di terremoto e una bomba, dalla serie non manca nulla che ci possa scuotere, in una città dove i professionisti corteggiano, da sempre, le affascinanti commesse dei negozi che da sempre sono la categoria più ambita e dove solo Vittoria in corso Giovanni Nicotera è capace di vendere abiti che hanno la creatività e l'originalità di Fiorucci e di Gucci. Una città dove l'upper class femminile non manca mai all'appuntamento settimanale con la simpatica ragazza che riuscirebbe a venderti anche una sciarpa di cartone perchè le scorre nelle vene, meglio dei cinesi, il sangue del commercio. Tutte, proprio tutte siamo andate da lei, per scovare l'abito particolare e con una barzelletta e un aneddoto mai "pettegolo" abbiamo fatto sosta per i nuovi arrivi.

Nella città dalle mille buche sull'asfalto e città dai parcheggi selvaggi, dove i Nicastresi sono definiti castrati dai “turisti” perchè tutto è nascosto e tutto deve rimanere tale. La stessa città dove si organizza in famiglia a giugno la presentazione dei libri.

Una città dove le donne sono la maggior parte "arrabbiate", nervose, e non si capisce il perché, o si conosce il motivo, ma è meglio non svelarlo. Una città dove quando vai in cura da uno psicologo sembra essere una vergogna, mentre avere l'amica o l' amico è cosmopolita. Una città dove nascono sempre più centri estetici, dopo il boom dei supermercati e delle banche. Non c'è mai un equilibrio.

Una città dove nascono attività commerciali futili, per non pensare che si vive dove non c'è lavoro e, forse, non ce n'è mai stato. E dove nessuno ne parla, perchè sarebbe vergogna. Dove la vergogna c'è dove non ci dovrebbe essere e il contrario. Dove tutti si vestono uguali per non essere fuori dalla cerchia e chi, invece, si sa vestire viene guardato in modo strano. Dove una persona ha un concetto e gli altri lo ripetono a pappagallo. Dove la cultura è in mano ai pochi che proprio non ce l'hanno e pensano di essere Umberto Eco. Dove le persone perbene ci sono e non fanno mai parte di questi "raduni".     

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