Pensiero diretto… come il volo

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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Quando acquisti un capo di abbigliamento, a volte anche di marca, o entri in un centro benessere o in uno studio legale, ti capita di notare qualcosa di imperfetto nell’arredamento del locale, magari di fatiscente, di bassa qualità o di incompleto…

Altre volte, ti apre la porta di un ufficio una segretaria che è elegante come una sciura, avvolta in uno studio a 5 stelle, e altre volte i professionisti milionari li trovi che lavorano in location stile sgabuzzini…

Questo per dire che non a tutti piace la bellezza, la qualità e non parlo di lusso, perché a volte (molte), nelle case definite “in” vige la volgarità che rasenta l‘esibizionismo da parvenu. Anche nelle persone modeste trovi la bellezza e l’essenziale, la dignità in un negozio e lo stile nell’arredarlo con sobrietà. Altre volte varchi un ufficio o un negozio che sembra che debbano essere terminati o che ti ricordano la tua soffitta e, magari, la persona proprietaria vive nell’agiatezza e retribuisce con il minimo sindacale i suoi collaboratori.

Pensi…perché? Nelle grandi città noti la qualità del prodotti anche da Zara (sì, hanno trovato un topo in un vestito ma è stata un caso isolato anche se scioccante). Altre volte nei negozi “in” della zona senti l‘odore dei container che ti infastidisce come quando vai dai cinesi. Negli uffici o nelle ristorazioni, capisci se gli impiegati sono assunti o ben retribuiti dal livello di educazione e di gentilezza. Un dato che, decisamente, fa capire quanto sia importante il servizio con la giusta retribuzione. A volte si spopola la bottega per i modi o per la merce, o per entrambi. È indice che non basta l’aeroporto a rendere civile e commerciale una città. 

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